La Ferrari nasce come azienda costruttrice di automobili nel 1947. Nel ventennio precedente Enzo Ferrari aveva diretto la squadra corse dell’Alfa Romeo, successivamente a creato la Scuderia che porta il proprio nome e dando vita con numerosi successi alla leggenda. Le competizioni sono sempre state il fine principale dell’attività Ferrari. Per Enzo Ferrari la produzione dei modelli stradali era semplicemente il mezzo per finanziare l’attività sportiva. A sua volta, il successo nelle gare si rifletteva sul prestigio dei modelli in vendita. La Ferrari è protagonista della Formula 1 fin dalla sua creazione, vincitrice d’innumerevoli titoli anche nelle gare sport, sia endurance (quando queste categorie erano più importanti della stessa F1) che turismo. L’elenco dei titoli è molto lungo: 15 mondiali piloti, 16 costruttori e 229 gran premi vinti in F1, 12 mondiali sport prototipi, 9 vittorie assolute alla 24 ore di Le Mans e molto altro ancora.
Per quanto riguarda invece la produzione stradale, il motore V12 è l’emblema tecnico della Ferrari fin dall’inizio. Equipaggiava infatti la prima auto ufficialmente prodotta, la 125 S. La storia Ferrari è costellata da una lunga serie di auto che rappresentano capolavori assoluti per tecnica e design. Ne scegliamo alcune tra le più rappresentative. Ad esempio negli anni ’50 la serie 250 GT da cui derivarono la 250 Testa Rossa e, nel 1962, la 250 GTO, oggi l’auto da collezione più costosa al mondo.
Nel 1963 Enzo Ferrari fece saltare all’ultimo momento l’operazione di vendita dell’azienda alla Ford, perché a Detroit non gli avrebbero lasciato autonomia nella gestione sportiva. Ma associarsi ad un grande gruppo industriale era vitale per assicurare un futuro all’azienda, così nel 1969 il 50% delle azioni venne ceduto alla Fiat. Gli anni ’70 videro la fine della partecipazione al mondiale sport prototipi e la Ferrari concentrò tutte le sue energie sulla Formula 1. Ricordiamo nella produzione la Ferrari 308 GTB del 1975, modello dal grande successo di vendite. Gli anni ’80 ruotano intorno alla diffusa Testarossa e alla superlativa Ferrari F40, che inaugurò l’era del turbo sui modelli stradali del Cavallino. Nel frattempo la Fiat completò l’acquisizione della Ferrari salendo al 90% delle azioni. Il 14 agosto 1988 morì Enzo Ferrari. Gli anni ’90 hanno visto il punto più alto della produzione con la F50, il cui motore V12 derivava direttamente dalla monoposto di F1, così come il telaio in fibra di carbonio e le sospensioni. Siamo ai giorni nostri. Accanto alla 458, protagonista delle competizioni GT, la massima espressione tecnologica è certamente la Ferrari laFerrari, la prima auto stradale ibrida nella storia di Maranello.
La gamma attuale della Ferrari, escluse le serie limitate tutte ampiamente esaurite e modelli non omologati come la FXX-K, si suddivide in due categorie: modelli con motore V12 aspirato e modelli con propulsore V8 turbo. Data la marca, usare termini come “modello base” o “top di gamma” non ha alcun senso. Ogni Ferrari costruita si colloca al livello massimo di eccellenza e prestigio. Quindi partiamo con i 12 cilindri e troviamo subito la Ferrari 812 Superfast: sostituisce la F12 Berlinetta e si fregia dell’appellativo di Ferrari stradale più potente e prestazionale di sempre. I numeri le danno certamente ragione: infatti il motore V12, montato anteriormente, sale da 6.3 a 6.5 litri di cilindrata, la potenza arriva a ben 800 cavalli, 60 in più della F12. La potenza massima viene raggiunta al regime stellare di 8.500 giri; anche la coppia massima è da panico, 718 Newton metri a 7.000 giri al minuto, ma l’80% è disponibile già a 3.500 giri. Per migliorare la stabilità alle alte velocità, il carico aerodinamico verticale è stato aumentato del 65%. La 812 Superfast è anche la prima Ferrari dotata di servosterzo elettrico. I 1.705 Kg di peso le permettono di scattare sullo 0-100 in 2,9 secondi, velocità massima di 340 Km/h. Carrozzeria berlinetta (nome alternativo per definire una coupé ad alte prestazioni), 2 posti secchi.
Passiamo alla Ferrari GTC4Lusso: questa è una gran turismo a quattro posti e, rarità per Maranello, trazione integrale. Ha preso il posto della FF. Qui il V12, sempre montato anteriormente, è nella configurazione precedente alla 812. Quindi la cilindrata è di 6.3, potenza di “soli” 690 cavalli ad 8.000 giri, coppia massima di 697 Nm a 5.750 giri; peso in ordine di marcia di 1.920 Kg, accelerazione 0-100 in 3,4 secondi, velocità massima 335 Km/h. Il design è più improntato al lusso e all’eleganza, sebbene le prestazioni restino da paura. La trazione integrale ha un livello di elettronica molto raffinato ed è abbinata alle ruote posteriori sterzanti.
Arriviamo ai modelli con motore ad otto cilindri. Partiamo dalla più corsaiola di tutte, la Ferrari 488 GTB, da cui appunto deriva la vettura impiegata nelle competizioni di classe GT, 24 ore di Le Mans in primis. Proprio perché pensata per le corse (sostituisce l’indimenticata e molto vincente 458), la 488 ha un motore montato in posizione posteriore centrale. La sigla GTB significa Gran Turismo Berlinetta e dice tutto. Il design richiama vagamente la 308 GTB degli anni ’80, il V8 3.9 turbo sprigiona ben 670 cavalli, il che equivale alla potenza specifica di 172 cavalli/litro, un record. Potenza massima raggiunta ad 8.000 giri, coppia massima di 760 Nm a 3.000 giri. Soprattutto, tempo di risposta al comando dell’acceleratore di 0,8 secondi a 2.000 giri in terza marcia; significa il quasi azzeramento del turbo lag. Peso in ordine di marcia 1.475 Kg. Prestazioni quasi equivalenti a quelle del V12: 0-100 in 3 secondi netti e velocità massima di 330 Km/h.
Per gli amanti dell’aria aperta c’è la Ferrari 488 Spider. Ispirata alla 308 GTS, ha un tetto rigido ripiegabile, la prima auto al mondo a motore posteriore ad usarlo. Un’attenta ingegnerizzazione e messa a punto ha consentito di mantenere quasi del tutto invariate le prestazioni rispetto alla 488 GTB, nonostante i 50 Kg in più: stessa accelerazione e velocità massima di soli 5 Km/h inferiore.
La Ferrari GTC4Lusso T è la variante con V8 turbo al posto del V12 aspirato. Il motore è lo stesso della 488, qui fermato a 610 cavalli a 7.500 giri ma coppia invariata di 760 Nm. L’altra importante differenza con la GTC4Lusso V12 è che qui la trazione è solo posteriore. Restano però le 4 ruote sterzanti. Il minor peso (1.865 Kg) in ordine di marcia, permette di non allontanarsi troppo dalle prestazione della sorella maggiore: 0-100 in 3,5 secondi e 320 Km/h di velocità massima.
Infine abbiamo la Ferrari Portofino, ultima arrivata in ordine cronologico. Una spider pura erede della California T: motore anteriore, i posti sono 2+2, inedita (per una spider) carrozzeria a due volumi, offre anche un bagagliaio dalle dimensioni quasi normali, sufficiente per due trolley. La Portofino, come la 488 Spider, utilizza il tetto rigido retrattile. Rispetto alla California, la Portofino è più leggera (-80 Kg), più potente (60 cavalli) e più efficiente (del 6%) in termini aerodinamici. Qui il motore V8 è configurato per 600 cavalli e 760 Nm. Peso in ordine di marcia 1.664 Kg, 0-100 in 3,5 secondi e 320 Km/h di velocità massima.
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