Ereditare una classe di merito migliore della propria da un familiare può consentire di risparmiare sull’assicurazione auto. Ma è possibile farlo dopo la morte?
Risparmiare sull’assicurazione auto non può che essere importante per tutti, a maggior ragione in un periodo come questo. L’obiettivo può essere raggiunto non solo puntando sulla compagnia più conveniente, ma anche sfruttando al meglio i meccanismi delle classi di merito.
La classe di merito è un valore universale definito nel 2005 dall’ISVAP (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private) che definisce un punteggio universale basato sul numero di incidenti che ha avuto il veicolo. Ogni anno questo viene aggiornato a seconda di quanto accaduto e si rivela determinante per stabilire l’importo da pagare.
La classe di merito è familiare?
Dal 2020 è possibile sottoscrivere l’RC auto familiare, che permette di assicurare tutti i veicoli appartenenti allo stesso gruppo familiare, ma sfruttando la classe di merito più favorevole, sia che si tratti di un’auto sia di una moto. Pur di garantire un vantaggio tangibile al numero maggiore di persone, la pratica è valida sia per le nuove polizze sia per i rinnovi.
Si deve però verificare una condizione ben precisa: l’intestatario deve essere “virtuoso”. Questo significa che deve avere un attestato di rischio completo, oltre a non avere fatto incidenti con colpa nei cinque anni che precedono la sottoscrizione dell’accordo.
Ad avvantaggiarsi di questa possibilità sono tutte le persone incluse nel certificato di famiglia, devono quindi avere tutti la stessa residenza. Ereditare la classe di merito se un parente si è dimostrato più attento alla guida può essere quindi un vantaggio, ma cosa accade in caso di decesso? Molto spesso chi ha più esperienza alla guida è meno propenso ad avere incidenti e quindi paga meno per la polizza, agevolazione che potrebbero sfruttare anche i parenti. In caso di morte il vantaggio decade? Anche in questo caso l’agevolazione non vale a priori, ma può accadere solo si verifica un particolare requisito.
Ecco cosa prevede la norma
La legge parla chiaro: eventuali i figli, nipoti, fratelli e sorelle dell’assicurato deceduto non possono subentrargli nel contratto di assicurazione. Questo può accadere solo in un caso: a usufruire di questa possibilità è solo il congiunto defunto, a patto però che l’auto risulti intestata interamente (100%) a suo nome.
Recentemente la norma è stata modificata per allargare la platea dei beneficiari anche alle coppie unite civilmente, mentre prima era necessario essere sposati.
La regola si basa su un principio facilmente deducibile: in caso di comunione dei beni tutti i beni del defunto passano in maniera automatica agli eredi, cosa che vale anche per l’auto. L’auto cointestata risulterebbe quindi di proprietà di tutti gli eredi, ma porterebbe all’applicazione della classe di merito meno favorevole. Il coniuge che è rimasto in vita deve quindi essere l’unico intestatario della polizza.