Il sogno di competere ad alto livello nei motori è molto diffuso, ma come si fa ad arrivare in F1? Tutti i consigli utili.
Da quando esiste l’automobilismo, esiste l’ambizione per la velocità. Anche se oggi la società è molto diversa e le priorità sono cambiate, in fondo in fondo sono ancora in tanti ad amare l’adrenalina, quel brivido capace di darti lo spingere sull’acceleratore. Come noto però, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e intraprendere una carriera professionistica in questo mondo è tutt’altro che una passeggiata. Anzi è proprio una salita impervia. Come diceva Ayrton Senna, rispondendo a chi era pronto a farsi pignorare la casa, se si sa di non disporre dei mezzi economici necessari per affrontare l’intero percorso, meglio andarci con cautela. Questo per un semplice motivo, sono soltanto in pochissimi a sfondare, gli altri invece, si troveranno ad aver speso una barca di soldi, senza essere riusciti ad andare avanti.
L’aspetto più preoccupante è che le cifre richieste alle famiglie sono ormai altissime. Si parla addirittura di 60mila per prendere parte ad una stagione di kart internazionale e se ci si avvicina alla F1 si tocca il milione di euro. E’ facile dunque comprendere che se non si dispone di una vasta rete di sponsor, è quasi impossibile farcela. Per molti corridori, anche bravi, la top class rimarrà un sogno, questo perché alla fine uscirà sempre qualcuno più ricco in grado di portare via il posto, o magari legato ai programmi Junior delle scuderie.
Esaurita questa premessa, da un certo punto di vista sconfortante, vediamo nel dettaglio quali sono i passi da compiere per tentare la scalata.
Come diventare pilota di F1
La via più semplice è essere figli d’arte o avere dei genitori in grado di comprare una squadra, tipo Lance Stroll. Per tutti gli altri essere di nazionalità britannica può rappresentare un aiuto. Otto team su dieci hanno base nel Regno Unito, per cui è più facile essere notati e messi sotto contratto.
Un tempo la carta vincente era essere italiani, in quanto per il karting lo Stivale era un assoluto riferimento, ma ora la storia è abbastanza diversa.
E’ bene anche farsi affiancare da un manager potente, che può essere un ex driver come nel caso di Oscar Piastri, gestito da Mark Webber, o dal nome altisonante come Nicholas Todt.
Da noi è poi cruciale possedere la licenza ACI Sport ufficiale. Questa la si ottiene frequentando alcuni corsi e una volta ricevuto il certificato, compreso di conferma dell’idoneità fisica, si potrà cominciare a partecipare alle corse. Gli importi vanno dalle 70 alle 300 euro a seconda del tipo di licenza richiesta.
A fronte di tutto ciò che abbiamo detto è facile scoraggiarsi o decidere di lasciar perdere convinti che non ne valga la pena, ed invece se si è genuinamente sicuri della propria passione bisogna provarci. Anche solo una prestazione di rilievo potrebbe rivelarsi quella della svolta e ripagare di tutti gli sforzi compiuti. Si pensi all’opportunità ben spesa da Nyck De Vries nel GP di Monza 2022 che, a 28 anni, gli ha fruttato un ingaggio in Alpha Tauri, o anche soltanto il salto economico di cui si è reso protagonista Lewis Hamilton, passato dai 600mila dollari iniziali ai 25 milioni di dollari di oggi.