Nelle ultime ore è finita all’asta un’auto da corsa davvero incredibile che ha una storia alle spalle tutta da raccontare.
Soprattutto tra gli anni Sessanta e Settanta il mondo delle auto ha vissuto un periodo davvero intenso sotto il profilo della fantasia dal punto di vista stilistico. Ancora oggi tante auto di quel periodo, soprattutto quelle ispirate al mondo delle corse, sono considerate tra le più belle di sempre. E rimangono addirittura d’ispirazione per i modelli che stanno uscendo, ovviamente riletti in chiave decisamente moderna.
Basti pensare ad esempio alla Ferrari 250 GTO, che è diventata punto di riferimento per tanti altri marchi e ancora adesso attrare un numero incredibile di fan per le sue linee eleganti. Basti pensare che solo qualche mese fa RM Sotheby’s ne ha messa una all’asta del 1962, che ha fatto fruttare addirittura 51,7 milioni di dollari, ovvero quasi 48,3 milioni di euro al cambio attuale.
E oggi a finire in vendita è stata un’altra auto da corsa, decisamente più particolare. Il motivo? La storia che ha portato alla sua realizzazione. Un indizio? Si tratta di una vettura realizzata dalla Manta Cars, una casa automobilistica americana specializzata in auto di questo tipo, fondata nel 1974 da Brad e Tim LoVette. E fu una delle supercar americane più veloci dell’epoca.
Parliamo della Manta Mirage, un vero gioiello dal punto di vista estetico, una meraviglia per gli occhi. D’ispirazione per questa automobile furono quelle da corsa della serie Can-Am che erano diventate alcune delle auto più veloci del mondo grazie al fatto che la serie aveva un regolamento molto particolare. E visto il clamore suscitato da queste auto a motore centrale, i fratelli LoVette decisero di creare una versione omologata per la strada che chiunque potesse acquistare.
Tra le macchine maggiormente ammirate in quel periodo c’era la McLaren M6GT, una versione con abitacolo chiuso della M6A Can-Am che corse alla 24 Ore di Le Mans. La McLaren pianificò una produzione limitata di queste macchine ma alla fine ne furono prodotte solo due per l’uso stradale. La Mirage prendeva ispirazione da questa, in particolare nella parte anteriore, ma per il resto era del tutto originale. Per il telaio fu utilizzata una struttura tubolare in acciaio, progettato per ospitare un motore V8 americano in posizione centrale dietro il conducente e il passeggero. La maggior parte delle auto era dotata di V8 Chevrolet, mentre altre montarono quello dello stesso tipo creato dalla Ford.
Oltre a un cambio specifico, furono create delle sospensioni anteriori e posteriori indipendenti, freni a disco sulle quattro ruote, oltre a una carrozzeria leggera in fibra di vetro e porte ad ali di gabbiano. La particolarità di questa Mantra da corsa era anche che poteva essere ordinata completamente costruita o con parti da montare da sé.
Grazie alla sua unicità, la Mirage divenne rapidamente una vera chicca nel panorama mondiale, ma soprattutto americano. E se ne accorse anche Hollywood, che volle usarla in alcune pellicole come in Fuori in 60 secondi, Deadline Auto Theft ma anche Highway To Hell. Ora è in vendita all’asta su Mecum Auction, una versione rossa del 1976 dotata di un V8 Chevy e di un cambio a 4 velocità.