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Per rinascere, oltre agli investimenti della proprietà cinese, in Volvo serve anche la sportività Polestar. Ed è con la V60 che riparte la storia delle wagon ad alte prestazioni, dopo che esperimenti decisamente apprezzati erano stati fatti con la C30 e la S80. Mostri di potenza e assetti da pista, che la V60 berlina e wagon devono necessariamente addolcire pur restando con un pedigree importante. E’ il primo passo di una gamma che progressivamente andrà a espandersi e non è difficile immaginare una V40 Polestar, per battagliare ad armi pari con le avversarie, Classe A 45 Amg in primis.
Il blu acceso della carrozzeria è il marchio di fabbrica, con discrete targhette identificative sulla calandra e il portellone. Poi a guardarla attentamente non servirebbero nemmeno, perché a parlare sono i doppi terminali di scarico in acciaio inox, lo splitter anteriore e lo spoiler al retrotreno. Accurato lo studio in galleria del vento, per assicurare deportanza extra utile alle alte velocità. In merito, Volvo sceglie la strada della limitazione a 250 orari, mentre lo scatto in accelerazione da 0 a 100 è bruciato in 4.9 secondi. Merito della trazione integrale con frizione centrale Haldex e cambio automatico sei marce dotato di paddles dietro al volante.
Il cuore della V60 Polestar è un sei cilindri in linea turbo da 3 litri di cilindata, forte di 350 cavalli e 500 Nm di coppia massima. Un incremento sostanziale rispetto ai 304 cavalli dell’unità standard impiegata, ad esempio, sulla S80, con la caratteristica di un turbocompressore TwinScroll, alimentato da condotti separati per gruppi di cilindri. Non è un trattamento esagerato, perché il balzo in avanti è relativamente contenuto.
Non solo di cavalli vive la sportività, infatti, ben più invasivi sono gli interventi all’assetto, il filtro delle emozioni al volante. Telaio irrigidito, molle più dure dell’80% se confrontate con quelle delle versioni R-Line, ammortizzatori Ohlins, cerchi in lega da 20 pollici, ce n’è abbastanza per pregustare il piacere di guida e le traiettorie che saprà disegnare la station wagon sportiva del marchio svedese, accreditata di un peso importante, 1822 kg. Per frenare si farà affidamento su un impianto maggiorato, formato da dischi anteriori da 371 millimetri autoventilati e italianissime pinze Brembo a sei pistoncini.
Il debutto sul mercato è previsto nel mese di giugno 2014, con una produzione limitata che si conoscerà solo nei prossimi mesi, insieme al prezzo di listino. Canada, Olanda, Gran Bretagna, Svezia, Giappone, Stati Uniti e Svizzera saranno i primi mercati sui quali verrà lanciata la Polestar, possibile anche una piccola fetta della produzione per l’Italia, sebbene manchino conferme ufficiali.