La Volvo si è presentata al salone di Ginevra 2016 con due anteprime mondiali e una europea. La maggior parte dell’attenzione è stata rivolta verso la nuova V90, la versione station wagon dell’ammiraglia S90 mostrata al pubblico lo scorso gennaio al salone di Detroit. Interessante presenza anche del restyling della hatchback Volvo V40.
La V90 sostituisce la V70. L’aspetto è chiaramente molto simile a quello della berlina S90; il design generale risale comunque al concept “Estate” (il termine inglese per le station wagon) del 2014. La coda è imponente ma gli angoli sono molto più accentuati rispetto alla V70. Davanti è praticamente la S90. La vista di profilo mostra in pieno la funzione di familiare di grande importanza per viaggi più o meno lunghi. Gli interni sono pari pari quelli della S90 e della XC90, con le quali la V90 condivide anche la piattaforma costruttiva, l’architettura scalabile SPA.
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Per quanto riguarda i motori, sono chiaramente quelli della S90. Per cui troviamo i quattro cilindri turbo Drive-E, sia benzina che diesel, con potenze variabili tra 190 e 320 cavalli. C’è anche la versione ibrida, dove al motore T8 TwinEngine a benzina da 320 cavalli si aggiunge l’elettrico da 87 cavalli per una potenza totale di 407 cavalli. Alla trasmissione manuale standard a sei rapporti delle versioni d’ingresso si aggiunge quella automatica ad otto rapporti.
Volvo lanciò la sua prima station wagon nel 1953. Si chiamava Duett. Da allora ha venduto oltre 6 milioni di esemplari con questo tipo di carrozzeria. Si tratta di circa un terzo delle vendite totali dei modelli di questo marchio.
La stessa berlina S90 non ha mancato di affascinare i visitatori del salone svizzero, poiché qui proposta come anteprima europea.
Altra novità che la Volvo ha portato a Ginevra è la berlina a due volumi V40, di cui ha mostrato il restyling. Molti osservatori contavano su una nuova generazione, invece la casa svedese ha deciso di rinviare questo passo, scegliendo di limitarsi ad un aggiornamento estetico e tecnologico.
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