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Volkswagen in Cina, esplode la bufera: accuse gravi, l’azienda tedesca reagisce così

Volkswagen in Cina fa esplodere una bufera incredibile. Le accuse sono a dir poco gravissime, ecco perché. I dettagli.

La Volkswagen è una delle aziende più improtanti e apprezzate in assoluto, non c’è alcun dubbio su quanto vi stiamo dicendo. Grazie alla sua geniale interpretazione dell’automobilismo, ha regalato all’Europa e più in generale al mondo intero una serie di progetti illuminanti e indimenticabili.

Volkswagen (allaguida.it – Pixabay)

Stavolta, però, il motivo per cui ne parliamo non è assolutamente positivo. Anzi, ci viene da dire tutt’altro. E’ un po’ di tempo ormai che si parla di una possibile violazione di diritti umani da parte di Volkswagen in Cina, un’accusa chiaramente gravissima e terribile.

Questo avverrebbe – il condizionale è d’obbligo in questo caso più che mai – nell’impianto di produzione situato nello Xinjiang. Tale accusa è sempre stata respinta da parte della società in questione. Anche in questa precisa occasione, come stiamo per vedere molto chiaramente.

Volkswagen viola i diritti umani? La risposta ‘pratica’ del brand

Volkswagen ha deciso di commissionare un audit – attività volta a stabilire la conformità di determinati processi o prodotti, ma anche sistemi, all’interno di un’azienda – sul suo stabilimento. A quanto pare non sarebbero stati rilevati segni di lavoro forzato o di altre violazioni della Legge. Il tutto è stato condotto dalla Loening Human Rights & Resposnible Business, società tedesca di due diligence sui diritti umani. L’indagine è stata condotta in linea con lo standard SA8000; quest’ultima si basa sui principi internazionali dei diritti umani e che valuta otto aree (lavoro minorile, forzato, salute e sicurezza incluse).

Volkswagen, stabilimento sotto accusa: la risposta del brand (allaguida.it – Canva)

L’audit, a quanto pare, ha confermato quanto sostenuto da Ralf Brandstater, numero uno Volkswagen in CIna, ovvero che non ci sono stati segni di lavoro forzato. Gli investitori di Volkswagen da tempo ormai richiedevano la conduzione di un’indagine indipendente volta ad accertare che le accuse di violazione di diritti umani fossero infondate. Ci ha pensato la Loening Human Rights & Responsible Business ad effettuare l’audit insieme a due avvocati cinesi di una società di Shenzhen.

Nonostante quanto detto, comunque, le accuse relative a quanto descritto precedentemente non sembrano essersi placate. E’ in ogni caso un argomento molto delicato, soprattutto perché va a toccare una delle società più rinomate e importanti al mondo. Chiarire quindi la questione nel miglior modo possibile rappresenta perciò il minimo sindacale davvero. Vedremo se a riguardo ci saranno sviluppi rilevanti nelle prossime settimane e nei prossimi msi. Per il momento, comunque, si allenta la tensione sulla Volkswagen in Cina.

Christian Camberini

Nato il 28 settembre a Cecina (Livorno), amo imparare, sperimentare e testarmi costantemente. Sono un sognatore. Mi piace scrivere di qualunque cosa, perché posso trasmettermi e trasmettere quello che mi piace fare. Per me non c’è testo che non si possa scrivere, perché come in ogni cosa, quando c’è volontà e passione, tutto si può fare e tutto è possibile.

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Christian Camberini