La Volkswagen Golf VII è ancora piuttosto fresca di lancio, ma da Wolfsburg hanno già un nuovo chiodo fisso: la sua sostituta, l’ottava generazione. Ovviamente le informazioni che emergono in merito sono ancora lacunose ed imprecise, come del resto ci si poteva immaginare visti ancora i cinque anni che ci separano al suo arrivo sulle strade. È, comunque, interessante cominciare a capire cosa ci riservi casa Volkswagen per la sua nuova bestseller, che è un po’ il punto di riferimento dell’intero segmento C. L’obiettivo principale è quello della riduzione delle emissioni di CO2, come imposto dalle normative europee che si faranno molto più stringenti dal 2020. Così gli ingegneri tedeschi sono costretti a percorrere ogni strada possibile per ottenere questo scopo finale.
Sembra che sul piano estetico la nuova Volkswagen Golf VIII, quella del 2019, sarà pesantemente ispirata alla VW XL1, la piccola coupé reginetta in termini di efficienza e bassi consumi. Questo permetterà di ottenere un’aerodinamica particolarmente efficiente, con un conseguente abbattimento di emissioni e consumi di carburante. L’altra faccia della medaglia è che, in questo modo, la Golf sarà immediatamente riconoscibile a prima vista, con un design decisamente personale e caratteristico. Come vedete nel render qui sopra, c’è già qualcuno che ha provato ad immaginare come possa essere la versione definitiva.
Il pianale sarà un’evoluzione dell’attuale piattaforma modulare MQB e provvederà la base ideale per abbassare ulteriormente il peso al di sotto dei 1.100 kg. Sottopelle, poi ci saranno tutta una serie di tecnologie che hanno come unico scopo quello di migliorare l’efficienza. Tanto per cominciare si mormora che ci possa essere un sistema a volano, già testato da Volvo, che recupera l’energia sprecata normalmente in un’auto a trazione anteriore, per poi riutilizzarla per alimentare le ruote dell’asse posteriore. Parlando di numeri, il tutto si dovrebbe tradurre in un extra di oltre 40 cavalli.
Proseguendo, nella Volkswagen Golf 8 ci sarà un sistema in grado di disaccoppiare il motore dalla trasmissione quando si viaggia a velocità di crociera ed, addirittura, di spegnerlo qualora non ci fosse necessità di ulteriore potenza, come ad esempio quando si viaggia in discesa o si rallenta l’andatura.
L’ultima tecnologia che probabilmente troveremo è quella del turbo elettrico, di cui si è parlato qualche tempo fa con l’Audi RS5 V6 TDI-e. In soldoni, il funzionamento della turbina viene stimolato forzando il flusso dell’aria tramite un sistema elettrico alle basse andatura. In cosa si traduce tutto questo? Risposta immediata, più prontezza nelle riprese, completo annullamento del turbo lag.