Per il confronto di questa settimana abbiamo deciso di lasciarci trasportare dalla passione per i motori. Volkswagen Golf 7 GTI vs Ford Focus ST: un confronto tra hot hatch sportive. Niente utilitarie economiche e dai bassi consumi, niente monovolume spaziose e dall’ampio bagagliaio, niente citycar a prova di città. Questa volta conta il piacere di guida, il rombo del motore, l’estetica sportiva e soprattutto la velocità. Il nostro confronto vuole paragonare la neonata Volkswagen Golf VII GTI, le cui vendite sono iniziate da pochissimo in Italia, con l’altrettanto recente Ford Focus ST, già sul mercato da un annetto. Le due vetture sono entrambe aggressive e piacevoli esteticamente, anche se alla fin fine una è più discreta (la tedesca), l’altra gioca a fare la pazzerella (l’americana). Ma non perdiamoci troppo in preamboli, iniziamo le sfide!
Linea e stile
[secgalleria id=”12157″]
In un’auto sportiva, senza troppi giri di parole, l’estetica conta. E anche tanto. Chi vuole acquistare una vettura ad alte prestazioni cerca quasi sempre uno stile che sappia annunciare che la macchina che si sta guidando è diversa da tutte le altre, più veloce e sportiva. In questo senso entrambe le sfidanti non peccano da questo punto di vista: la Ford Focus ST, tanto per cominciare, vanta un frontale davvero appariscente, con un’ampia mascherina centrale trapezoidale, che ricorda molto la bocca di uno squalo. Non mancano i cerchi in lega dall’ampio diametro, che rendono vistose le fiancate, unite alle minigonne. Al posteriore troviamo una nuova fascia paraurti dallo stile dedicato, che fa da cornice al terminale di scarico cromato centrale. Completano il quadro estetico l’ampio spoiler sopra al lunotto ed i loghi “ST” sparsi qua e là.
Dall’altra parte, la Golf VII GTI. Più sobria, certo, ma non per questo sottotono. Il frontale si differenzia da quello delle versioni normali per la presenza di un nuovo paraurti, con prese d’aria maggiorate e con i fari fendinebbia in posizione verticale, impreziositi da dei listelli di colore nero a sviluppo orizzontale. La mascherina anteriore, come da tradizione, si tinge di rosso, solo che per la prima volta il bordino colorato non resta confinato alla griglia stessa, ma prosegue anche all’interno della geometria dei gruppi ottici allo xenon. A vederla di lato, la tedesca potrebbe quasi sembrare una Golf qualsiasi, fatta eccezione per i cerchi in lega leggera con finitura diamantata. Per differenziarla ulteriormente dalle sorelle meno potenti, i designer di Wolfsburg hanno anche introdotto dei nuovi fanali al posteriore, caratterizzati da un disegno interno diverso e con illuminazione a LED. Come sulla serie precedente, ritroviamo due terminali di scarico cromati, disposti uno per lato.
In definitiva stiamo parlando di due belle berline, una leggermente più distinta e sobria, l’altra più appariscente ed aggressiva. La preferenza sarebbe una mera questione personale. Parità sul primo confronto: uno ad uno.
Interni
[secgalleria id=”10293″]
Anche per gli interni vale bene o male quanto già detto per lo stile della carrozzeria. Chi acquista una hot hatch cerca un allestimento interno che sia dedicato, più aggressivo e ricercato rispetto al normale. Partendo col parlare dell’abitacolo della VW Golf GTI VII, diciamo fin da subito che l’acquirente tipo non resterà deluso dalla proposta dei tedeschi. Come si entra a bordo si notano i sedili sportivi con la tipica stoffa scozzese, più profilati del normale, ma anche le cuciture a contrasto di colore rosso. Specifici sono, poi, il pomello del cambio (che ricorda una pallina da golf), il volante (con tanto di logo GTI) e la pedaliera (in alluminio spazzolato). Plancia e pannelli porta hanno delle modanature in un materiale che ricorda la fibra di carbonio. Al di là di questi dettagli, poi, ritroviamo la solita qualità di sempre: materiali morbidi al tatto e dall’aspetto robusto, assemblaggi curati e finiture impeccabili. È davvero difficile trovare dei difetti agli interni della Golf.
Anche sulla Ford gli elementi specifici della versione sportiva sono, bene o male, gli stessi. Volante dallo stile specifico con logo ST, pedaliera sportiva in alluminio, barre battitacco griffate ST in alluminio spazzolato ed altro ancora. I sedili sono ben profilati anche per l’americana, ma a differenza della sfidante si gioca di più sui colori vivaci ed appariscenti che su una stoffa “storica”. Dal punto di vista qualitativo anche la Focus è ben fatta, sia dal punto di vista delle finiture che dal punto di vista dei materiali scelti. L’assemblaggio è curato, ma in generale dobbiamo notare un livello di finitura leggermente inferiore. Niente di importante, sia chiaro, stiamo parlando comunque di un’ottima vettura.
Vittoria alla Volkswagen: due ad uno per lei.
Dimensioni e bagagliaio
Armiamoci di metro ed andiamo a misurare entrambe le vetture. In realtà qualche centimetro in più o in meno poco interesserà a chi cerca le prestazioni, ma per dovere di cronaca riportiamo anche le misure delle due vetture che, magari, potrebbero essere importanti per chi ha bisogno di usarla tutti i giorni la propria berlina pepata. L’ST ha una lunghezza di 436 centimetri, con una larghezza di 182 centimetri, un’altezza di 148 centimetri ed un passo di 265 centimetri. Il bagagliaio è in grado di contenere fino a 1.148 litri con i sedili posteriori abbassati, mentre la capienza è di 363 litri con i sedili in posizione standard.
Sono 427 i centimetri di lunghezza della Golf, che si dimostra appena appena più compatta della rivale. La larghezza e l’altezza sono rispettivamente di 179 e 144 centimetri, con un passo di 262 centimetri. Il bagagliaio con cinque passeggeri a bordo è in grado di contenere fino a 380 litri, espandibili fino a quota 1.270 litri se si abbattono gli schienali posteriori.
Le differenze sono minime: impossibile decretare quale esca vincente da questo punto di vista, quindi attribuiamo una bella parità. Tre a due per la GTI.
Scheda tecnica: motore, prestazioni e consumi
[secgalleria id=”12707″]
Ed eccoci giunti all’aspetto veramente interessante di queste due berline tutto pepe: il motore. Partiamo con il parlare della Ford Focus ST che, rispetto alla precedente versione, subisce un’operazione di downsizing: la cilindrata del motore passa da 2.5 a 2.0 litri. Il propulsore è un quattro cilindri in linea da 2.000 cc precisi di cilindrata, facente parte della famiglia EcoBoost. Grazie alla sovralimentazione è in grado di sviluppare una potenza massima di ben 250 cavalli ad un regime di 5.500 giri al minuto, con una coppia di 360 Nm a 1.750 giri al minuto. Il cambio è un manuale a sei rapporti. Tutta la potenza si trasferisce alle ruote dell’asse anteriore, mentre a livello di prestazioni c’è davvero poco da eccepire: velocità massima di 248 km/h ed accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 6,5 secondi. La casa dell’Ovale Blu dichiara un consumo medio di 7,2 litri per 100 km, con emissioni di anidride carbonica pari a 169 g/km. In definitiva, rispetto alla rivale, la Focus è più divertente da guidare, meno ovattata, specialmente per quanto riguarda la sensibilità di sterzo e pedaliera. Alla guida della vettura. il sound che si diffonde nell’abitacolo quando si è in piena accelerazione è molto coinvolgente, ma a bassi giri l’auto sa anche essere silenziosa e comfortevole. Il peso? 1.362 kg.
Leggermente meno “dura e pura”, la Golf, come da tradizione del resto. Si tratta di un’auto che cerca il giusto compromesso tra prestazioni e fruibilità. In questo caso il motore è sempre un quattro cilindri in linea sovralimentato da due litri TSI che eroga una potenza di 220 cavalli a 4.500 giri al minuto ed una coppia motrice di 350 Nm. Per chi non si accontenta c’è anche la versione Performance che porta la potenza a 230 cavalli a 4.700 giri al minuto, lasciando inalterata la coppia a 350 Nm. Per la versione più prestazionale c’è anche un adeguamento dell’impianto frenante, nonchè una cura dimagrante: mentre la GTI normale ferma l’ago della bilancia a quota 1.307 kg, la Performance pesa “solo” 1.276 kg. Leggermente meno potente, ma tutto questo non si nota a livello di prestazioni: accelerazione da 0 a 100 km/h bruciata in 6 secondi e mezzo (6,4 secondi per la Performance) e velocità massima di 246 km/h (250 km/h). Il consumo medio dichiarato è di 7,5 litri per 100 km per entrambe le varianti, così come sono uguali le emissioni di CO2, pari a 139 grammi al chilometro. Il cambio può essere un manuale a sei marce oppure l’ottimo doppia frizione DSG con paddles al volante.
Ci sentiamo di premiare la tedesca che riesce ad ottenere le medesime prestazioni della Focus con una potenza inferiore. Tutto questo va a beneficio dei costi di gestione (bollo in primis), ma anche di consumi ed emissioni nocive. Quattro a due per la VW.
Prezzi
Un solo prezzo per la Ford Focus ST: 30.500 euro.
Più complesso, invece, il listino prezzi della Volkswagen Golf GTI:
Volkswagen Golf 2.0 TSI 3p GTI BMT: € 30.100
Volkswagen Golf 2.0 TSI DSG 3p GTI BMT: € 32.000
Volkswagen Golf 2.0 TSI 3p GTI Performance BMT: € 31.150
Volkswagen Golf 2.0 TSI 5p GTI BMT: € 30.950
Volkswagen Golf 2.0 TSI 5p GTI DSG BMT: € 32.850
Volkswagen Golf 2.0 TSI 5p GTI Performance BMT: € 32.000
Leggermente più cara la Golf e vittoria all’Ovale Blu. Quattro a tre per la GTI.
Giudizio finale
[secgalleria id=”10835″]
La Volkswagen Golf vince la nostra sfida perchè si dimostra la migliore in una valutazione generale. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che l’ST è comunque un’ottima vettura, che perde solo di un soffio il confronto. Addirittura c’è chi potrebbe preferirla per la sua guida più diretta e coinvolgente.