Una delle regine nel mercato mondiale sta per vivere una fase di profonda rivoluzione per riprendersi lo scettro del mercato
Quasi 50 anni di vita, che festeggerà nel 2024. Basterebbe solo questo dato per cristallizzare la storia della Volkswagen Golf e proiettarla già oggi tra i 4 o 5 modelli che hanno fatto la storia dell’automobilismo.
L’ottava generazione è apparsa sul mercato nel 2019, ma dopo la pandemia sta perdendo colpi. La Golf è stata l’auto più venduta tra il 2007 e il 2021 mentre l’anno scorso ha chiuso al quinto posto battuta da Peugeot 208, Dacia Sandero, Volkswagen T-Roc e Fiat 500. Secondo i dati di JATO Dynamics, la domanda complessiva è calata del 14% con 177.203 unità. Ecco perché c’era necessità di vedere un cambio di passo.
Lo aveva confermato all’inizio dell’anno Thomas Schäfer, CEO di Volkswagen: la Golf arriverà all’inizio del 2024 con un restyling importante. Sarà anche l’ultimo in programma, perché è già stato annunciato che la nona generazione sarà completamente elettrica e anche questa si annuncia come una rivoluzione importante.
Da quello che Volkswagen ha permesso di mostrare finora, grazie ad alcune foto ‘rubate’ dei muletti usciti per le prove, la Golf 2024 avrà almeno esternamente pochi ma decisivi ritocchi. Una decisione che rispecchia la visione della Casa tedesca.
Mentre altri costruttori, soprattutto quelli giapponesi e coreani, anche a metà della vita di un modello apportano modifiche notevoli, in Germania non è così. Ma qualcosa possiamo già intuire dalle prime immagini.
Intanto la Golf model year 2024 sarà basata su una versione aggiornata della piattaforma MQB Evo, che la Casa userà anche sulla Tiguan e sulla berlina Passat. I maggiori interventi saranno sul telaio per aumentare la maneggevolezza e la guidabilità, da sempre una caratteristica vincente della Golf.
Nella parte frontale vedremo nuovi fari dalla forma simile a quelli attuali, ma più sottili. Inedito anche il paraurti più affilato con prese d’aria simili a quelle già viste sulla ID.3. Nella parte posteriore i fari invece dovrebbero essere modificati solo nella parte dedicata alle luci a Led.
Volkswagen Golf 2024, tutto quello che sappiamo: linee, interni, motori
Volkswagen Golf 8 nel suo restyling avrà anche modifiche al suo interno a cominciare dalla plancia. Dovrebbe arrivare infatti il visibilissimo schermo da 15 pollici installato anche sull’ID.7 e non quello da 12 pollici dell’ID.3, ma aspettiamo conferme.
Un’altra variazione decisiva sarà quella della presenza di tasti fisici sul volante, che andranno a sostituirei controlli sensibili al tatto dell’attuale modello, non graditi ai clienti. In più dobbiamo aspettarci importanti aggiornamenti per i materiali e nuove funzionalità per gli ADAS, i sistemi di assistenza alla guida.
A livello di motori, la Golf 8 sarà l’ultima con motori tradizionali prima che Volkswagen passi completamente all’elettrico. Quindi il motore quattro cilindri turbo benzina 1.5 TSI Evo2 aggiornato diventerà centrale nella gamma con tecnologia mild-hybrid.
Più facile invece che sia leggermente modificato il 1.0 eTSI entry-level per ridurre sia i consumi che le emissioni e quindi il suo impatto sull’ambiente. Dovrebbe essere anche il canto del cigno per il 2.0 TDI mentre il 2.0 TSI sarà montato sulla GTI e la R.
Volkswagen sicuramente incrementerà l‘offerta delle ibride plug-in, le eHybrid/GTE. In questo caso i motori dovrebbero essere in grado di sviluppare fino 268 CV per una autonomia fino a 100 km ad emissioni zero.
La leggenda della Golf è strettamente legata all’Italia: ma ti sei mai chiesto perché si chiama così?
Non tutti lo sanno oppure lo ricordano, ma dietro al grandissimo successo mondiale della Volkswagen Golf c’è la grande ricerca italiana. Perché in effetti il primo padre di quella che è diventata a tutti gli effetti un’icona è un designer conosciuto in tutto i mondo.
Parliamo di Giorgietto Giugiaro, cuneese classe 1938. A lui si rivolse la Casa tedesca nel 1974 per ideare forme e misure della prima Golf. Ed è a loro che nel 2010 l’ingegnere piemontese ha ceduto la sua Italdesign, alle porte di Torino.
Il modello era nato per sostituire il Maggiolino e come aveva spiegato lo stesso Giugiaro qualche anno fa aveva rappresentato una svolta epocale anche se in realtà non era stato difficile. Ma quello che molti si chiedono, ancora oggi, è l’origine del nome. Perché Volkswagen ha scelto di chiamare all’epoca Golf quella che è diventata la regina nel segmento C e lo è ancora oggi?
Ci sono varie scuole di pensiero e ve le riportiamo tutte. La prima è nell’etimologia della parola: perché Golf in tedesco significa Golfo e c’è un motivo. Nei primi anni ’70 Volkswagen battezzava le sua auto con nomi che ricordavano i venti: quindi Bora, Scirocco e Jetta, la corrente che passa nelle zone polari. Ma anche Passat, che in tedesco significa aliseo.
La seconda spiegazione è legata invece al pubblico di riferimento. La Golf era indirizzata ad una classe medio-alta, persone che quindi abitualmente possono andare a giocare a golf. Un nome che ricorda quello di altri modelli legati in qualche modo allo sport, come Derby o Polo.
In fondo è quello che racconta anche Giugiaro. Secondo lui, una delle manopole disegnate per la leva del cambio aveva una forma che ricordava quella di una pallina da golf. Quindi si torna al discorso di prima, anche se una spiegazione ufficiale non è mai stata data. Ma intanto sono quasi 50 anni di storia.