Nel paese sarà vietata la vendita di auto cinesi: l’ultima mossa del presidente lascia senza parole. Ecco di cosa si tratta.
L’industria dei motori della Cina è cresciuta a dismisura per qualità e volumi di vendita negli ultimi anni. Il paese del Dragone ha investito molto nel settore, riuscendo a colmare rapidamente il gap con i paesi rivali, complice anche un colpevole ritardo altrui sul fronte delle emissioni. I modelli che arrivano da Pechino sono sempre più diffusi, ma lo strapotere della Cina non si limita a questo.
L’industria cinese domina anche dal punto di vista tecnologico. Anche sul fronte dei materiali, dei nuovi hardware, e soprattutto dei software e della fornitura il paese ha fatto passi da gigante, tanto che molti colossi internazionali si affidano ormai ad aziende cinesi per la fornitura di determinati tipi di servizi e prodotti, diverse componenti dell’auto ormai legano i grandi marchi internazionali alla Cina.
Inutile dire che la crescente influenza, leadership e il crescente potere della Cina preoccupano, e non poco, i paesi rivali dal punto di vista economico e politico. Gli Stati Uniti, in particolare, guardano con molta attenzione alla situazione, viste anche le delicate dinamiche politiche internazionali.
Stati Uniti, scatta il divieto per le tecnologie cinesi
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è prossimo a concludere il suo mandato e a cedere il testimone a Donald Trump, non prima però di avere dato il via libera ad un ultimo provvedimento: la finalizzazione della normativa che blocca la vendita di auto che abbiano software o hardware provenienti dalla Cina (ma anche da altri paesi come la Russia). Sono infatti giudicati potenzialmente pericolosi per il paese.
Le automobili sono infatti ormai dei veri computer, sempre connessi alla rete con sensori, microfoni e fotocamere integrate. I dati raccolti, insomma, sono tantissimi e per garantire la privacy degli utenti, e che le informazioni raccolte non vengano utilizzati per altri scopi, il governo ha deciso di mettere fine alla situazione. Conseguentemente, anche i test per quanto riguarda la guida autonoma sono stati bloccati.
I grandi marchi che utilizzano queste componenti dovranno quindi riorganizzare la propria filiera, anche se è stato chiarito che il divieto non riguarderà i software cinesi sviluppati prima dell’entrata in vigore della norma, a patto che non siano gestiti aziende cinesi. Non resta che vedere, a questo punto, quale sarà invece la decisione di Trump una volta insediatosi alla casa bianca nei confronti dell’industria dei motori cinese.