Max Verstappen è ancora a caccia della prima vittoria stagionale, e non ha gradito la scelta della Red Bull di licenziare Liam Lawson.
Week-end di sosta per la F1 dopo il back-to-back iniziale, che ha visto la McLaren dominare la scena, con Lando Norris in Australia ed Oscar Piastri in Cina. Le MCL39 hanno dettato legge in quel di Shanghai, piazzando una perentoria doppietta mai messa in discussione. Max Verstappen comunque non molla ed è staccato di 8 punti dal britannico, grazie all’ottimo secondo posto di Melbourne ed alla solidità mostrata in Cina, nonostante una Red Bull non certo esaltante al momento.
Il team di Milton Keynes paga già 42 lunghezze dalla McLaren nel mondiale costruttori, non avendo ottenuto punti con il suo secondo pilota. Liam Lawson, deludente nelle prime due tappe, è stato licenziato in tronco e retrocesso in Racing Bulls, e dal Gran Premio del Giappone verrà rimpiazzato da Yuki Tsunoda. Il giapponese, di fronte al suo pubblico, avrà così una grande occasione, ma visto quanto mostrato dall’epurato Lawson, è molto probabile che anche Yuki possa faticare sulla RB21. Nel frattempo, Verstappen non è apparso felice del comportamento riservato al neozelandese, ormai ex compagno di squadra.
Verstappen, ecco il gesto che non è passato inosservato
La Red Bull continua a macinare piloti, e dopo Alexander Albon, Pierre Gasly e Sergio Perez, anche il malcapitato Liam Lawson non è sfuggito alle durissime decisioni di Helmut Marko. Questa volta però anche Max Verstappen ha voluto mandare un chiaro messaggio alla sua squadra, mostrando tutto il proprio disappunto. Sul proprio profilo Instagram, l’ex pilota di F1 Giedo van der Garde si è lamentato del comportamento dei vertici del team di Milton Keynes, con Super Max che ha subito messo like al post, un evidente segnale di dissenso nei confronti della squadra anglo-austriaca.
Ecco le parole di van der Garde: “Sono stanco di tutti i commenti relativi al fatto che la F1 sia lo sport più difficili in termini di prestazione e che quando si è al di sotto delle aspettative bisogna affrontarne le conseguenze. Ovvio è che devi ottenere prestazioni, ma la pressione è pazzesca. Quanto accaduto si avvicina più al bullismo o ad una mossa di panico che a veri e propri risultati da atleti di alto livello. Hanno preso questa decisione dando a Liam solo due gare di tempo per poi annientare il suo spirito“. Verstappen, dal canto suo, si è detto d’accordo con il connazionale.
