Il nove volte campione del mondo, nonostante il ritiro, continua a coltivare la passione per i motori: dalle quattro alle due ruote, quante gemme
Una passione è per sempre. E quella per i motori non può certamente svanire dopo che si appende il casco al chiodo. Come se servisse, una dimostrazione arriva per il pilota di moto per antonomasia, ossia Valentino Rossi. Il nove volte campione del mondo, una volta detto basta con le due ruote, ha deciso di mettersi in gioco con le Gt. Dopo un periodo di adattamento lo scorso anno con Audi, quest’anno il passaggio alla BMW che gli ha cominciato a regalare le prime grandi soddisfazioni.
L’amore per le moto, però, non è ovviamente svanito. Il pilota di Tavullia, infatti, ha aperto la sua ormai celebre Academy che continua a sfornare nuovi talenti che si mettono in mostra nei vari campionati a due ruote.
Valentino Rossi, garage pazzesco: ecco le sue moto
Al tempo stesso il numero 46 ha voluto togliersi diversi sfizi ampliando sempre di più il suo garage, sia per quanto riguarda le auto che per quanto concerne le moto. Le vetture di proprietà dell’idolo di milioni di appassionati nel mondo sono tantissime e molto variegate tra loro. Infatti è possibile vederlo sfrecciare nelle campagne abruzzesi a bordo una Ferrari 488 Italia gialla e di una serie di BMW M3 e M5 personalizzate. Tra le sue auto anche un’Abarth 695 Biposto, una grossa Audi RS6 ma anche con una Opel Adam realizzata un collaborazione con il suo disegnatore di caschi di fiducia Aldo Drudi.
Ma quello che più interessa riguarda ovviamente le moto a sua disposizione. Ma la vera sorpresa è che Valentino possiede nel suo garage praticamente tutte le moto con le quali si è laureato campione del mondo. Un regalo simile gli venne fatto dalla Dorna che nell’ultimo weekend di gara della sua straordinaria carriera porto nel paddock tutte le due ruote iridate del Dottore. La maggior parte di quelle, però, sono proprio a casa di Rossi.
La prima ovviamente è l‘Aprilia 125 con la quale vinse il suo primo titolo, ma a fianco non può mancare anche il modello 250 con cui vinse il secondo titolo iridato. La schiera di Yamaha M1, poi, non poteva mancare. Rossi ha anche rivelato che una ce l’ha “parcheggiata” in camera da letto, così che possa vederla ogni mattino appena sveglio.
All’appello, però, manca la Honda NSR 500 con cui nel 2001 ottenne il suo titolo nella classe 500, che poi dall’anno successivo divenne MotoGP. Quella speciale moto gialla che lo contraddistingueva in ogni circuito, non è a sua disposizione. Il Dottore l’ha più volte richiesta ma la Honda la custodisce nel proprio museo a Motegi. Chissà se un giorno anche questa tornerà con il suo “padrone”, andando a completare il suo personalissimo museo.