Dopo molti anni emerge un’agghiacciante rivelazione legata al passaggio di Valentino Rossi in Yamaha. Ecco spiegata la verità.
Valentino Rossi ha scritto pagine indelebili della storia della MotoGP. Una delle più importanti però è sicuramente legata al suo passaggio dalla Honda alla Yamaha. In quel momento il Dottore sembrava praticamente imbattibile. Guidava la moto più forte ed era il rider più forte in circolazione. Il team di Iwata, invece, era un disastro completo, arrivava da oltre 1 anno senza successi e sembrava avviarsi verso un crollo totale.
Alla fine però, in gran segreto, Valentino Rossi ebbe dei colloqui con la Yamaha e decise di non rinnovare con Honda. Una scelta che all’epoca fu vissuta in maniera sconvolgente. Il Dottore, infatti, facendo così aveva preso una strada ben precisa: dimostrare di essere così tanto forte da poter fare la differenza anche con una moto che in quel momento sembrava lontana anni luce dalla concorrenza.
Il #46 passò alla Yamaha nel 2004, da campione del mondo in carica, e con tre titoli già in bacheca MotoGP/500, 1 Mondiale in 250 e 1 in 125. Pronti via il Dottore riuscì subito a mettere gli avversari in riga vincendo la prima gara in Sud Africa. A fine anno le vittorie totali furono 9 e arrivò il tanto agognato titolo iridato battendo Sete Gibernau. La sfida tra i due fu molto equilibrata per 3/4 di stagione, almeno sino a Brno, poi dal Portogallo in poi Valentino dilagò letteralmente.
La verità sull’arrivo di Valentino Rossi in Yamaha
Alla fine con il team di Iwata sono arrivati altri 3 titoli iridati: nel 2005, nel 2008 e nel 2009. Ora però, a distanza di tanti anni, Davide Brivio, in un’intervista rilasciata ai colleghi di Crash.net ha raccontato un retroscena su quel famoso passaggio da Honda a Yamaha: “All’interno del team c’era un modo diverso di pensare. Alcuni dicevano: è un pluricampione del mondo: se lui viene in Yamaha e non vince sarà colpa della Yamaha. Se invece vince sarà merito suo. Come marchio non ci guadagniamo nulla. Qualcuno in Yamaha disse che non avevamo bisogno di Valentino, che avremmo fatto una moto così tanto buona da poter vincere con chiunque”.
Brivio ha poi proseguito: “Portando Valentino in Yamaha abbiamo dimostrato che in questo sport sono importanti sia la moto che il pilota in egual misura. Sono orgoglioso di quella scelta perché penso che abbiamo restituito un valore all’uomo e allo sport. Valentino ha cambiato la mentalità e la cultura”. La verità è che alla fine, anche se si sono dati spesso grandi meriti a Rossi per quelle vittorie, la sua presenza in Yamaha ha sicuramente aiutato il marchio a farsi conoscere ancora di più nel mondo, potendo contare sull’immagine del pilota mediaticamente più forte del pianeta.