Il 9 volte iridato del Motomondiale, Valentino Rossi, sta stringendo un rapporto molto stretto con un 18enne nostrano in grado di fare la differenza già ai massimi livelli del Motorsport.
Valentino Rossi ha dimostrato di avere fiuto per i piloti talentuosi, come dimostra anche l’Academy messa in piedi per portare al successo centauri dalle belle speranze. Piloti come Bagnaia, Morbidelli, Marini, Bezzecchi dovranno essere sempre grati al numero 46 per le possibilità che hanno ricevuto. Il Dottore, infatti, ha dato speranza a persone della fascia media di montare su moto da sogno e lottare per i riconoscimenti iridati nelle varie classi del Motomondiale. Il rider più vincente della sua scuola corrisponde all’anagrafe al nome di Francesco Bagnaia.

Nel mondo delle quattro ruote sta emergendo un altro talento nostrano. Nomen omen, perché Kimi Antonelli è sempre stato destinato alla F1. Complice il passaggio di Lewis Hamilton alla Ferrari, il bolognese ha avuto la fiducia di Toto Wolff. Ha esordito sulla Mercedes con un brillante quarto posto in Australia, rimontando dal fondo dello schieramento, dopo un problema al fondo in qualifica. In Cina non ha replicato una brillante performance, ma ha concluso il suo secondo GP in zona punti.
I piloti della massima categoria dell’automobilismo saranno a riposo in questo weekend in attesa di partire alla volta del Giappone per la terza tappa a Suzuka. Kimi Antonelli e Valentino Rossi hanno stretto un bel legame. Fin dall’inizio, il centauro di Tavullia ha fatto capire che il ragazzo bolognese aveva qualcosa di speciale. “Il nostro Paese è forte in molti sport, ma oggi ci manca un ruolo da protagonista in F1. Da anni non abbiamo un pilota italiano vincente e penso che Kimi (Antonelli) possa colmare quel vuoto“, ha annunciato mesi prima del debutto in F1 il pilota di Honda, Yamaha e Ducati in MotoGP.
Valentino Rossi e Kimi Antonelli, amore a priva vista
Se dovesse vincere in F1 il bolognese farebbe la storia tricolore. L’ultimo successo di un italiano in Formula 1 risale ai primi anni del campionato con le due corone vinte da Alberto Ascari (1952 e 1953) e quella di Nino Farina (1950). Già conquistando una gara o salendo sul podio aggiornerebbe le statistiche, visto che l’Italia non vince un GP da quando Giancarlo Fisichella registrò la P1 nel Gran Premio della Malesia del 2006 e non sale sul podio dal secondo posto del pilota romano in Belgio nel 2009, ai tempi della Force India.

“Sono contento dell’inizio dell’anno del team – ha affermato Kimi come riportato su MARCA – Sto ancora imparando in aree come le qualifiche e se riesco a combinarle con la domenica, saremo in grado di massimizzare il ritmo della monoposto. Non vedo l’ora di tornare al lavoro“. La strada è ancora lunga ma del fiuto di Valentino Rossi bisogna fidarsi.