Sta facendo discutere la proposta del Governo degli Stati Uniti di vietare l’uso di software cinesi e russi sulle auto connesse che circolano sul territorio statunitense.
Nei giorni scorsi, il Governo degli Stati Uniti ha preso una nuova decisione in materia di sicurezza nazionale che riguarda la fabbricazione di veicoli sul territorio statunitense. Nello specifico, è stata diramata un’informativa con la proposta di vietare la vendita di veicoli connessi alla rete con tecnologie sviluppate in Cina o Russia con l’obiettivo di impedire possibili hackeraggi. Non solo, la direttiva riguarda anche i sistemi di aiuto alla guida.
Al momento, si tratta solo di una proposta che, però, potrebbe divenire definitiva nelle prossime settimane. Dopo la pubblicazione dell’informativa, difatti, l’opinione pubblica avrà 30 giorni per esprimere il proprio parere. Non si è fatta attendere la replica della Cina che si è detta assolutamente in disaccordo con la decisione degli Usa.
Usa, la proposta del Governo: vietati software cinesi e russi sulle auto connesse
Lunedì il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha pubblicato un’informativa per vietare l’uso di software e hardware installati sulle vetture connesse fabbricate sul territorio nazionale. La misura, oltre ai sistemi di connessione alla rete riguarda anche quelli per la guida autonoma, è stata disposta per motivi di sicurezza nazionale.
Secondo il Governo Usa, questi dispositivi minaccerebbero la sicurezza del Paese ed i sistemi tecnologici che potrebbero essere a rischio “hackeraggio”. Nel dettaglio, come riporta l’agenzia Reuters, la preoccupazione dell’amministrazione Biden-Harris sarebbe legata alla possibile raccolta da parte di aziende cinesi di dati relativi ai conducenti e alle infrastrutture statunitensi. I veicoli connessi sono dotati di hardware e software che consentono l’accesso a Internet e questo permetterebbe loro di condividere dati con dispositivi presenti sia sul veicolo che all’esterno dell’abitacolo.
Adesso l’opinione pubblica statunitense ha 30 giorni di tempo, dalla pubblicazione dell’informativa, per valutare la proposta del Dipartimento del Commercio, prima che diventi definitiva. Nel caso di approvazione, l’esclusione riguarderebbe solo i veicoli model year 2027 per i software, e per gli hardware a partire da quelli prodotti dal 2029 o dal 2030. Si tratterebbe di una misura “preventiva” dato che, secondo il Governo, al momento sulle strade statunitensi circolano prevalentemente veicoli connessi con sistemi non prodotti in Cina o Russia.
La replica della Cina
Dopo la pubblicazione dell’informativa, è subito arrivata la replica della Cina che si è detta non favorevole alla proposta sostenendo che i propri sistemi per le auto non rappresenterebbero in alcun modo minacce per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Inoltre, per Pechino questa scelta violerebbe i principi dell’economia di mercato e della concorrenza leale ed è stato chiesto al Governo statunitense, che già a febbraio aveva avviato un’indagine sulle tecnologie delle auto cinesi, di revocare subito la proposta.