La truffa scoperta dopo mesi, ecco cosa faceva questa persona che fingeva di poter riparare le auto dei clienti.
Di truffe in giro ce ne sono ancora tantissime e purtroppo, ancora molte sono legate alle automobili. Sembra anzi che storicamente, quello dei motori sia un mondo particolarmente gradito ai geni della truffa che se ne inventano di ogni per imbrogliare i poveri malcapitati. Dalla classica truffa dello specchietto rotto a quella delle multe finte, negli anni se ne sono viste di tutti i tipi ed anche gli ultimi fatti di cronaca ci riportano alle quattro ruote.
Ciò che faceva un uomo dopo essersi finto meccanico ha dell’assurdo. Le forze dell’ordine sono venute a conoscenza delle sue azioni dopo che quest’ultimo aveva subito diverse denunce: ecco come mai. Il trentatreenne di cui parliamo avrebbe guadagnato decine di milioni di Fiorini mettendo in pratica sempre lo stesso raggiro ai danni di diversi malcapitati finché pochi giorni fa non è stato smascherato.
Svelata nuova truffa shock: nessuno lo sapeva
In pratica, l’uomo fingeva di essere un comune meccanico per avere la fiducia e quindi il totale possesso delle vetture dei malcapitati e grazie ad un giro illegale aveva guadagnato molti soldi in Ungheria. L’imputato in pochi mesi avrebbe preso possesso di ben 21 auto. Conquistando la fiducia delle vittime se le faceva consegnare e prometteva riparazioni per problemi tecnici e di vario tipo, dopodiché vendeva le auto prese in consegna.
Secondo le ricostruzioni, il trentatreenne avrebbe venduto 17 veicoli in totale, ma anche quelli che dopo diverse richieste sono stati riconsegnati avrebbero avuto al ritorno dal proprietario, diversi pezzi mancanti. C’è stato persino un episodio in cui l’impostore ha venduto una vettura che era stata fittata in leasing, ovviamente il tutto senza che la società di leasing ne fosse a conoscenza.
L’uomo ora è al centro di 17 capi d’accusa di frode commerciale, due capi d’accusa di appropriazione indebita e uso di falsi documenti privati. Secondo il rapporto della polizia sul caso, una volta compreso che in troppi erano già andati a denunciarlo, il truffatore avrebbe deciso di andare di sua spontanea volontà dalla polizia di Zugló per confessare i suoi reati.
Per lui, il Procuratore ha deciso di disporre una multa, la confisca dei suoi beni, ma anche una pena detentiva sospesa per un caso precedente, il tutto condito dalla proposta di una pena detentiva ulteriore. Il suo giro d’affari non è andato molto lontano, in fin dei conti.