Una casa abbandonata può nascondere segreti dal valore inestimabile. Scopriamo un’auto rarissima, un vero e proprio gioiello.
La rete rappresenta un “mare magnum” di succulente occasioni, con i suoi video e le sue immagini, spesso amatoriali, provenienti da tutto il mondo, per andare alla scoperta di collezionisti d’auto, che definire eccentrici è un eufemismo.
Sui canali televisivi specializzati, molto spesso, ma ovviamente anche grazie alla fonte inesauribile offerta dal materiale di Youtube, si può assistere a filmati dove “il viaggiatore” del web può andare alla scoperta di storie incredibili, con protagonisti personaggi fuori dal comune che trasformano le proprie abitazioni, molte volte i propri garage o addirittura i propri fienili, se possiedono una fattoria, in veri e propri “micromondi” di oggetti dimenticati.
Pensare che si tratti quasi sempre di cianfrusaglie e rottami senza valore può essere un grande errore: dagli Usa e dal Regno Unito impazzano, infatti, da qualche anno, i cosiddetti ricercatori di tesori nascosti che portano avanti proprio questa “missione”, ovvero scoprire cosa si nasconde in un garage o in casa di campagna all’apparenza “dimenticati da Dio”.
Tra orologi antichi, pezzi di vecchie auto e moto, molte volte viene fuori la grande sorpresa, l’oggetto da collezione, il gioiello che il visitatore di turno farebbe di tutto per avere e per acquistare dal proprietario, e sarebbe disposto a pagarlo migliaia e migliaia di dollari o sterline.
Ecco cosa si nasconde sotto un telo polveroso: è un’auto dal valore incredibile
Ecco che, durante uno di questi “appuntamenti multimediali” alla ricerca di preziose antichità, la rete ci mostra, apparire dal nulla, sotto un telo intriso di polvere, un’auto dal valore incredibile, un oggetto più unico che raro. Per lo stati di abbandono in cui era la vettura, possiamo ipotizzare che nemmeno il proprietario si fosse reso conto del valore che aveva sotto il suo naso. “VacantHaven” è uno di quei viaggi insoliti, offerti da Youtube, di cui parlavamo all’inizio. Durante una delle puntate di questo percorso via web alla ricerca di tesori perduti, lo spettatore si imbatte in una dimora letteralmente abbandonata dove si nasconde un vero e proprio tesoro.
Siamo nei meandri del Regno Unito e l’auto in questione, una vettura introvabile, è addirittura una AC 3000ME. In uno scenario a metà tra l’inquietante e il suggestivo, dove il proprietario, di certo un soggetto eccentrico, conserva addirittura una locomotiva a dimensioni reali, ci imbattiamo in una quattro ruote davvero spettacolare, tutto sommato tenuta in buone condizioni dall’uomo. Vale la pena raccontare qualcosa in più di questa vettura. Stiamo parlando di un vero e proprio gioiello sportivo degli anni 70. L’AC 3000 ME è nato come progetto appassionato di un certo Peter Bohanna, un ingegnere di carrozzerie automobilistiche e figura significativa nel mondo delle auto da corsa britanniche ad alte prestazioni negli anni ’60-’70.
Vi raccontiamo anche la storia di un’auto affascinante ma sfortunata: apparsa al pubblico, all’inizio, in un colore rosso fiammante, come le sportive italiane dell’epoca, la AC 3000ME non ebbe mai la fortuna di decollare commercialmente. Se immagini che ne sono stati prodotti poco più di 100 esemplari, puoi capire che valore può avere la vettura trovata nella dimora di quest’uomo. Le specifiche dell’AC 3000 ME erano relativamente avanzate per l’epoca: l’auto era dotata di una vasca centrale in lamiera d’acciaio piegata con protezione antiribaltamento integrata, telai ausiliari montati nella parte anteriore e posteriore per fissare le sospensioni, il motore, ecc.
Le sospensioni erano anteriori e posteriori, costituite da bracci ad A superiori e inferiori con molle elicoidali, ammortizzatori telescopici e geometria anti-dive/anti-squat. La frenata era assicurata da un doppio sistema idraulico con dischi Girling sui quattro angoli avvolti da cerchi in lega Wolfrace e gomma Pirelli. I primi prototipi della 3000 ME utilizzavano diversi motori tra cui un 1,5 litri dell’Austin Maxi. Fortunatamente le auto di produzione successiva erano equipaggiate con il più grande Ford Essex V6 da 3,0 litri con 138 CV e 192 ft-lb di coppia.