Negli USA andrà a finire all’asta una Ferrari particolare, perché ad essere speciali sono stati i suoi vecchi proprietari.
E’ estate e soprattutto nell’emisfero Nord è il momento più caldo per le manifestazioni che riguardano le quattro ruote. In particolare negli USA poco dopo Ferragosto ci sarà l’evento più importante nel mondo del collezionismo d’auto, il Concorso d’Eleganza di Pebble Beach, capace di mettere insieme centinaia di auto d’epoca dal fascino e dal valore inestimabile. O quasi. Sì perché in realtà tutto ha un prezzo, soprattutto se si tratta di aste.
Per la California è un appuntamento clou della stagione, anche perché raccoglie migliaia di appassionati che arrivano non solo da tutta l’America ma anche da varie parti del mondo. E a poca distanza da Pebble Beach, precisamente a Monterey, nello stesso periodo si tengono le aste d’auto più prestigiose del Paese. Tra gli organizzatori non poteva mancare RM Sotheby’s, la casa più prestigiosa nel settore, che il 17 agosto darà vita a una sessione d’asta tra le più interessanti dell’anno. Il motivo? Non solo tante auto rare, ma anche una particolarmente preziosa.
Ferrari, all’asta un modello davvero speciale
A finire all’asta c’è una Ferrari Dino 246, già di per sé una chicca per gli appassionati di motori e in particolare della Rossa. Ma questa ha una storia particolare, che la lega a due nomi famosi nel panorama mondiale della musica. Infatti è stata acquistata inizialmente da Keith Richards, co-fondatore dei Rolling Stones, grande appassionato di auto. L’acquistò nel 1972 in color argento metallizzato, con interni in pelle Nero Connolly.
Tre anni dopo, la portò con sé in Inghilterra e l’artista l’ha utilizzata durante gli spostamenti per i tour europei dei Rolling Stones, percorrendo in totale oltre 40 mila chilometri. Poi il passaggio di mano a un collezionista privato in Giappone, prima del ritorno nel Vecchi Continente nel 2014. Per poi finire nelle mani di un altro grande musicista, Liam Howlett, co-fondatore dei Prodigy. Infine negli ultimi anni il nuovo passaggio di proprietà, che ha portato anche a un importante restauro (nei documenti si parla di quasi 80 mila euro di riparazioni).
La storia della Dino 246 GT
Costruita tra il 1969 e il 1973, la Dino 246 GT venne prodotta in diverse versioni sia coupé (GT) che spider (GTS) e fu ideata dal designer della Pininfarina Aldo Brovarone. Venne presentata al Salone di Torino nel 1969 come la rivale della Porsche 911, ed ottenne subito un grande successo. Merito delle forme sinuose e della sua guidabilità, ma non solo.
La chicca era il motore, derivato dall’ultimo propulsore sportivo progettato da Alfredo Ferrari, scomparso nel 1956. Parliamo di un V6 di 65° trasversale, primo motore di questo tipo montato su un veicolo della casa di Maranello che aveva, fino ad allora, sempre preferito motori a 12 cilindri. Era una vettura bella da guidare ma anche velocissima, visto che poteva toccare i 235 km/h. Ebbe un successo importante, tanto che ne vennero prodotti 2487 esemplari. Quanto costa? Una fortuna o quasi. Di sicuro questa tra i 360.000 e 450.000 euro.