Il motore V16 di cui vogliamo darvi conto è stato realizzato in Russia, e nasconde dei segreti che vi lasceranno senza parole.
Sentire parlare di un motore V16 non è roba da tutti i giorni, soprattutto nel nostro presente, in cui sono i propulsori più piccoli ad andare per la maggiore. Basti pensare alle supercar, le quali stanno puntando sui V6 pur sprigionando, in alcuni casi, anche più di 1.000 cavalli, come la nuova Ferrari F80, che ha rinunciato al V12 per mettere alla parte termica di integrarsi al meglio con quella elettrica, ed anche per ottenere delle prestazioni migliori e più elevate.

Anche altri marchi si sono avvicinati al V6, come la Maserati che ha ufficialmente messo fuori produzione i suoi V8, e figurarsi se qualche costruttore si mette a pensare ad un V16 in un momento come questo. Nello specifico, questo motore debuttò nel 1930 su una Cadillac, ed è poi stata la Bugatti a puntare su dei motori di così grandi dimensioni, ma investendo sui W16, producendo dei gioielli sul fronte tecnologico, in grado di garantire potenze sovrumane. A questo punto, possiamo introdurre l’argomento che ci sta a cuore oggi, quello di un motore V16 che arriva dritto dritto dalla Russia.
Motore V16, i dettagli sul progetto sviluppato in Russia
A produrre un motore V16 in Russia non è stato un produttore di veicoli comune, ma un appassionato di propulsori che ha creato tutto in casa. Nel video qui postato, caricato sul canale YouTube “Garage 54“, è stato illustrato un progetto basato su 16 motoseghe che hanno dato vita al V16, da poter poi utilizzare su un veicolo stradale. Ovviamente, potreste pensare che è un qualcosa di irrealizzabile, ma è per questo che vi consigliamo di seguire la nostra spiegazione e poi di dare uno sguardo a queste immagini, perché il risultato è impressionante.
Le 16 motoseghe sono state spogliate dei loro motori, per poi venire montate su dei supporti realizzati ad hoc per tale impresa. A quel punto, si è creata una struttura a forma di Y, con due file di otto motori monocilindrici posizionati su ognuna di esse. In seguito, il motore è stato acceso ed il test ha dato risultati positivi, con i tecnici che hanno fatto correre una cinghia su un ulteriore ingranaggio, montato all’altra estremità sull’asse opposto. Il motore a due tempi costruito sulla base delle monoseghe è stato poi abbinato ad un cambio a quattro marce di una Lada, ed il risultato è stato positivo.