Nel Mondiale di Formula 1 dominato dalla Red Bull e da Max Vertsappen a fare notizia è solo il mercato: c’è un grande ritorno in vista
I tifosi della Formula 1 ormai hanno capito tutto, Da qui alla fine della stagione continuerà ad essere un monologo della Red Bull e di Max Verstappen, inutile pensarla diversamente. Il divario tra il team austriaco e la concorrenza è amplissimo, quindi a tenere banco al momento è solo il mercato con diversi spunti. Compreso un clamoroso ritorno che sta agitando il paddock.
Perché sono molti i team che sentono la necessità di cambiare, dare una svolta a progetti incapaci di decollare. Non sarà così almeno per ora in Ferrari anche se alcune teste sono saltare e altri si sono accomodati alla porta, come Laurent Mekies appena passato all’Alpha Tauri. Ora Fred Vasseur sta seguendo in prima persona il progetto tecnico della prossima stagione e presto arriveranno anche elementi nuovi nel box, ma ci vorrà tempo.
Un tempo che invece non ha uno dei produttori storici nel Mondiale di F1. Alpine, il marchio sportivo di Renault, sta vivendo nel limbo da troppo tempo e il terzo posto di Gasly nella Sprint Race di Spa sabato scorso è solo un brodino. I risultati stentano ad arrivare, le prestazioni sono nettamente inferiori alle attese, la concorrenza viaggia a ritmo doppio.
Una prima svolta alla stagione della Alpine potrebbe arrivare presto. In Belgio infatti c’è stata una riunione della F1 Commission e tra i temi regolamentari affrontati, anche quello di concedere a Renault e quindi Alpine la possibilità di potenziare la propria power unit. Un provvedimento ad hoc, mentre per gli altri tre costruttori di motori (Ferrari, Mercedes e Honda) le cose per ora resteranno congelate.
In effetti dopo aver analizzato le prestazioni dei diversi propulsori, sarebbe emerso che il V6 francese avrebbe almeno 20 cavalli in meno rispetto alla concorrenza. I motori di fatto sono congelati fino alla fine della stagione 2025, quando poi cambierà il regolamento. Ma per la squadra francese sarà fatta un’eccezione anche se non sono ancora chiari i tempi.
Torna subito in Formula 1: dal licenziamento al nuovo incarico, sta succedendo davvero
In realtà però questo è solo un capitolo nella rivoluzione Alpine, uno tsunami che ha coinvolto il team ma più in generale tutto il mondo della Formula 1. I risultati del Gruppo franco-nipponico, che comprende anche Nisan e Mitsubishi, sono ottimi a livelli di vendite ed è anche merito dell’amministratore delegato, il 56enne milanese Luca De Meo.
Ma la Formula 1, che resta un settore strategico, non sta andando di pari passo e i piani di rinascita non sono stati rispettati. Di recente però c’è stato un ingresso importante nel team, perché il fondo RedBird guidato da Gerry Cardinale (lo stesso del Milan) ha acquistato il 24% della squadra e sono cominciate le prime manovre.
Un paio di settimane fa è stato sostituito l’amministratore delegato: addio a Laurent Rossi, incarico a Philippe Krief che ha un passato in Ferrari. Solo la prima mossa, perché nel weekend di Spa è successo di tutto e non è un caso che le decisioni siano state comunicate proprio in prossimità della gara. Alpine infatti così ha avuto un’eco mediatica molto più profonda e ha fatto capire anche ai rivali di aver inaugurato una nuova era.
In un colpo solo sono stati azzerati i vertici del team. Via il team principal, Otmar Szafnauer, ma anche il direttore sportivo Alan Permane e il direttore tecnico Pat Fry. Sono rimasti al muretto per tutto il fine settimana in Vallonia, ma non rivedremo nessuno alla fine di agosto quando il Mondiale ricomincerà a Zandvoort.
Già decisi anche i loro sostituti: Bruno Famin, vicepresidente di Alpine Motorsport, sarò per ora il nuovo team principal mentre Julian Rouse occuperà il posto di Permane. Infine Matt Harman, sostituirà Fry come ingegnere.
Una bomba, non solo mediatica. Szafnauer era arrivato 18 mesi fa dopo aver ricoperto per diverso tempo quel ruolo all’Aston Martin, squadra nella quale era entrato nel 2009 quando era ancora Force India, diventata poi Racing Point.
Tra le sue colpe, la cattiva gestione del rinnovo contrattuale di Fernando Alonso, che in questa stagione sta facendo benissimo all’Aston Martin. Ma anche essersi fatto scappare un talento come Oscar Piastri, cresciuto nell’Academy Renault e poi lo scorso anno strappato dalla McLaren.
Uscito dalla porta, però Szafnauer potrebbe rientrare dalla finestra. Perché fin da subito sono circolate voci di un suo ritorno all’Aston Martin anche se in realtà se n’era andato per incompatibilità con il proprietario, Lawrence Stroll. In più lì ritroverebbe anche Alonso, che non ha rimesso sotto contratto, e quindi la situazione sarebbe delicata.
Strano l’addio invece di Alan Permane, che dopo 34 anni lascia il team. Con l’ingegnere inglese la Renault vinse due campionati piloti e costruttori nel 2005 e nel 2006 grazie allo stesso Fernando Alonso. Pat Fry, già ex mcLaren ma anche Ferrari, si è sistemato subito: ha firmato un contratto come Chief Technical Officer della Williams, comincerà il 1° novembre 2023.
Alpine, una rivoluzione per tornare protagonista in Formula 1: è pronto anche un ingaggio clamoroso
Finita qui la rivoluzione in casa Alpine? Sulla carta sì, ma indiscrezioni sempre più pressanti dicono che ci sia ancora un tassello da sistemare. Perché Mattia Binotto dopo il suo addio alla Ferrari è sparito quasi completamente dai radar della F1, anche se un paio di volte come ospite è stato avvistato ai box.
In questi mesi sull’ingegnere reggiano ex team principal di Maranello sono uscite diverse indiscrezioni, anche se nessuna conferma. Il suo nome è stato accostato all’Audi che entrerà ufficialmente il prossimo anno al posto di Alfa Romeo accanto a Sauber. Ma come ha riportato la stampa inglese, nonostante un viaggio in Germania per valutare il progetto e le strutture, non è stato convinto e quindi non ripartirà da lì.
Più concreto invece l’interesse McLaren. Il team inglese è uscito dalla crisi puntando su molti tecnici ex Ferrari, come Andrea Stella che è stato ingegnere di pista delle Rosse con Raikkonen e Alonso in qualità di team principal. Dalla Ferrari è arrivato anche David Sanchez, ma potrebbe toccare pure a Binotto che è comunque un grande motorista.
In realtà però ora la candidatura forte è quella di Alpine, a caccia di un tecnico esperto di teali e motori, con una lunga esperienza in F1. Binotto conosce da tempo sia de Meo, che in passato ha lavorato per Fiat e Abarth, sia Philippe Krief.
Inoltre il nuovo team principal Bruno Famin non ha negato l’interesse per l’ex ferrarista, anche per ricoprire il suo ruolo direttore tecnico: “Il prossimo passo – ha detto in conferenza stampa a Spa-Francorchamps – sarà valutare la situazione a Enstone e capire cosa dobbiamo cambiare. Poi decideremo il da farsi“, ha detto.
In effetti già un paio di mesi fa il nome di Binotto era stato accostato alla Alpine, prima dell’arrivo di RedBird, ma non si era concretizzato nulla. Ora però i tempi sembrano maturi per un suo clamoroso ritorno sulla scena.