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Ultim’ora in Europa, scandalo auto: clienti e dipendenti furiosi, il motivo

Spunta un vero e proprio caos per quanto riguarda il mercato automobilistico europeo, con un’inchiesta che riguarda i piani alti.

In Europa si discute ormai da tempo sul futuro energetico, soprattutto dopo l’emanazione del Green Deal. Ovvero di un accordo tra i paesi facenti parte dell’UE, che stabilisce le linee guida e le scadenze per diminuire drasticamente entro il 2050 tutte le fonti di energia maggiormente inquinanti, puntando su quelle sostenibili e rinnovabili.

Ultim’ora in Europa, scandalo auto: clienti e dipendenti furiosi, il motivo (Canva) – Allaguida.it

Un patto che riguarda direttamente anche il mercato automobilistico del vecchio continente, visto che uno dei passaggi chiave del Green Deal racchiude anche l’abbandono (entro il 2035) dei motori alimentati da carburante fossile, come benzina, diesel e GPL. Ovviamente ciò significa dare spazio al mercato dell’elettrico, tanto che molti brand stanno già producendo diversi modelli elettrificati o ibridi.

Ma negli ultimi giorni sta venendo a galla un possibile scandalo che riguarda la Commissione Europea ed alcune manovre, atte ad incentivare il Green Deal, che appaiono poco chiare e anche piuttosto controverse. Un’inchiesta partita dal quotidiano olandese De Telegraaf, che ha rivelato l’utilizzo di fondi pubblici per finanziare alcune lobby ambientali promosse dall’ex commissario Frans Timmermans, proprio uno degli artefici del suddetto accordo ‘verde’.

Il Green Deal sotto accusa: fondi pubblici per finanziare le lobby ambientaliste

In pratica, tale inchiesta avrebbe trovato documenti piuttosto chiari che dimostrano come la Commissione Europea abbia finanziato alcune associazioni legate a politiche ambientaliste, utilizzando un vero e proprio fondo multimiliardario. Il tutto per portare avanti le politiche climatiche e ambientali, tra cui le norme sulle emissioni auto.

Il Green Deal sotto accusa: fondi pubblici per finanziare le lobby ambientaliste (Ansa foto) – Allaguida.it

Tra i punti più oscuri c’è il finanziamento attuato di una campagna a favore della Nature Restoration Law, legge voluta da Timmermans ma poco piaciuta a tanti governi europei, sempre legata ad imposizioni ambientaliste ed ecosostenibili. In questo ambito sarebbero arrivati aiuti economici a ben 185 associazioni di genere, con tanto di liste dettagliate di politici da contattare e convincere per promuovere la legge.

Da Bruxelles hanno fatto intendere come sia pratica comune, legale e riconosciuta quella di donare fondi stabiliti alle Ong di vario genere, ma andrebbero rivisti i meccanismi e le assegnazioni. L’accusa è quella di aver finanziato principalmente delle vere e proprie lobby ambientaliste per spingere gli intenti dell’UE legati all’abbandono di determinate sostanze inquinanti a livello industriale.

Impossibile non collegare lo scandalo alla crisi del mercato automotive in Europa, come se a tavolino qualcuno abbia deciso di mettere in difficoltà moltissime case automobilistiche imponendo l’abbandono dei motori endotermici e puntando solo su elettrico e ibrido. Una scelta avventata della quale, grazie all’inchiesta in corso, si dovrà continuare ad indagare per scoprirne i reali scopi, visto il rischio di perdita di lavoro per milioni di operai europei.

Keivan Karimi

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Keivan Karimi