Il mondo dell’automobilismo è in costante evoluzione, anche se l’ultima news a moltissimi non piacerà per niente.
Il mondo dell’automobilismo, e su questo vi sono veramente pochi dubbi, che la si pensi in un modo o completamente in un altro, è in costante evoluzione. Dalle vetture tradizionali all’ibrido fino all’elettrico, dall’idrogeno alle tante domande su innovazione e sostenibilità.
Le sfide dell’automotive non sono per niente poche, almeno per quanto riguarda il futuro e ciò che serve effettivamente ai clienti e al pianeta Terra. Ma nonostante ciò, può capitare per un motivo o per un altro che anche grandi colossi del mondo dell’automobile siano costretti a fermarsi. In questo caso poi, la ragione è davvero pesante.
Per soddisfare ogni richiesta e necessità, però, è e sarà di cruciale importanza lavorare al meglio e risolvere le problematiche legate anche ad altri ambiti che fanno da contorno alle quattro ruote; ma che, comunque, non sono meno importanti delle ‘cabine di comando’. In tal senso, una news merita di essere evidenziata e non subire alcun vortice di smarrimento e indifferenza di qualsivoglia tipologia.
Si ferma tutto: cosa sta succedendo
La produzione presso lo stabilimento di Melfi, di proprietà di Stellantis, si ferma. Ciò è dovuto in parte ad una carenza di componenti, ma la causa principale di questo stop è collegata ad uno sciopero di 8 ore proclamato da Fim, Fiom e Uilm. Quest’ultimo non coinvolge soltanto l’impianto di Stellantis situato in Basilicata, ma interessa anche le fabbriche dell’indotto di tutto il territorio, dove l’adiesione – stando ai sindacati – è fra il 90 e il 100% (all’interno dello stabilimento di Melfi è del 25%).
Le ragioni sono le mancate risposte del gruppo italo-francese sull’organizzazione del lavoro, sulla sicurezza e sui carichi di lavoro, ma anche l’assenza di garanzie sull’occupazione ha fatto la sua parte. Lo scorso giugno Stellantis aveva dichiarato di voler produrre cinque nuovi modelli a Melfi, dove peraltro attualmente vengono impiegati più di 5mila lavoratori. Secondo i sindacati, l’azienda si sarebbe rifiutata di fornire aggiornamenti sul quinto modello e sui veicoli che verranno assemblati presso il sito lucano, in attesa dei colloqui con il Governo italiano su un accordo più ampio.
Di dettagli a riguardo ce ne sono francamente pochi, tranne qualcuno fornito da Marco Lomio, responsabile locale della Uilm; i lavoratori di Melfi sono chiamati ad uno sciopero di 8 ore in ciascuno dei tre turni previsti. E così lo stabilimento si è fermato completamente. Lo sciopero, comunque, non è correlato in nessun modo all’azione in corso da parte del sindacato UAW negli Stati Uniti in tre impianti di proprietà di GM, Ford e Stellantis. Si tratta però certamente di una situazione completamente problematica e a dir poco da risolvere.
Lo sciopero indetto dai lavoratori di Stellantis legato all’azione sindacale, pur se non correlato, continua: nelle ultime ore secondo ClubAlfa sono stati ben 38 gli stabilimenti ad aderire a quello che potrebbe diventare un vero disastro per le case coinvolte. I lavoratori non sembrano intenzionati a fare un passo indietro.