L’ultim’ora su Stellantis mette in allerta tutti i dipendenti del gruppo: l’annuncio ufficiale chiarisce molte cose sul futuro.
Il settore delle auto è in crisi e anche in Italia gli effetti di questo recesso si fanno sentire in maniera importante. Lo sanno bene i lavoratori di Stellantis, che si trovano spesso a dover fare i conti con chiusure temporanee e cassa integrazione. Il futuro, al momento, è davvero molto incerto e non fa altro che aumentare lo stato d’ansia dei dipendenti: in molti vedono il proprio posto di lavoro seriamente a rischio.
Ma quanto è alta la probabilità che Stellantis lasci l’Italia e si trasferisca in altri lidi? I sindacati temono proprio questa mossa, ma stando a quanto appena dichiarato da Jean-Philippe Imparato sembra che questa eventualità sia al momento lontana. Il manager di Stellantis, rispondendo alle domande di Milano Finanza, ha chiarito di aver già detto tante volte al governo Meloni che l’intenzione della holding multinazionale non è quella di lasciare l’Italia, bensì di rimanere investendo risorse e professionalità.
Allo stesso tempo, però, Imparato ha voluto chiarire alcuni aspetti ben precisi. In primis il manager di Stellantis ha sottolineato che l’azienda produce ciò che vende: quando si hanno ordini si produce, altrimenti no.
Il braccio destro di Carlos Tavares ha poi aggiunto che Stellantis sta vivendo un momento di transizione ed è attualmente concentrata sulla preparazione della nuova generazione di tanti modelli. Imparato ne ha anche rivelato qualcuno, come ad esempio il Ducato elettrico in arrivo ad Atessa o l’ibrido a Mirafiori. Il manager si è soffermato proprio su quest’ultimo stabilimento, evidenziando che a suo dire è quello che avrà “la possibilità di giocarsi la transizione elettrica nelle condizioni migliori“.
Ciò che interessa maggiormente ai dipendenti è però il futuro di Stellantis in Italia. Incalzato proprio su questo aspetto, Imparato ha voluto rassicurare tutti coloro che in questo periodo vivono delle profonde preoccupazioni: “L’Italia – ha spiegato Imparato – è l’unico Paese ad avere due delle nuove piattaforme Stla, ha la Panda a Pomigliano ancora per tanti anni e avrà l’ibrido sulla 500″.
Tuttavia il manager ribadisce lo stesso principio: se il mercato non c’è non ci sono alternative, bisogna adeguarsi per evitare di ritrovarsi con migliaia di mezzi sul groppone: “Dobbiamo evitare di entrare in tali condizioni nel 2025“.