L’Unione Europea decide di dire stop all’ascesa ella Cina nel mercato europeo delle auto elettriche: occhio alle conseguenze.
Prosegue a vele spiegate l’ascesa della Cina nel mercato delle auto elettriche. Gia da qualche anno è ormai cara la strategia cinese che, con diversi produttori, sta producendo sempre più auto elettriche e a prezzi sempre più economici con l’obiettivo di conquistare il mercato europeo.
Ascesa che, tuttavia, ha allarmato l’Europa, al punto da intraprendere un’indagine anti-sovvenzioni. che di fatto ha dato il via ad una vera e propria guerra fredda tra Europa e Cina. L’indagine portata avanti dall’UE mette in evidenza le problematiche legate ai rapporti con la Cina, seconda economia più grande del Mondo, e alla protezione dai rischi che la catena di approvvigionamento e la sicurezza nazionale scaturiscono. L’indagine, rivolta principalmente alle sovvenzioni del governo cinese nei confronti delle aziende produttrici di auto elettriche, ha portato all’intervento di Ursula von del Leyen, presidente della Commissione UE.
“La concorrenza ci piace a deve essere leale. Vediamo massicci sussidi nel settore dell’EV in Cina, che creano squilibri a livello competitivi”, ha dichiarato.
La risposta dei cinesi nella guerra con l’Europa
Nella questione è intervenuta anche il Ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock, che ha dichiarato di dover ridurre necessariamente l’indipendenza dai cinesi.
Non è tuttavia mancata la risposta della Cina, con Pechino che si è difesa definendo l’indagine dell’UE un “atto palese di protezionismo”. Occhio perchè la Cina potrebbe rispondere limitando l’accesso dei veicoli cinesi al mercato europeo, di fatto colpendo diverse case automobilistiche soprattutto tedesche. Occhio perchè l’indagine non si limite al blocco delle sovvenzioni, ma si estende alla limitazione delle vendite di semiconduttori di fascia alta e all’aumento dei controlli sulle esportazioni relative all’informatica quantistica e le intelligenze artificiali.
La BMW, ad esempio, genera il 33% dell’utile proprio in Cina, dalla quale importa le batterie per le auto elettriche. Anche Porsche e Mercedes-Benz sono fortemente dipendenti dalla Cina.
Una situazione scomodissima della quale si sta occupando in prima persona Valdis Dombrovskis, capo del commercio dell’Unione Europea, che andrà in Cina per discutere proprio dei legami commerciali tra Vecchio Continente e Cina.
Ursula von der Leyen ha proseguito il suo intervento dichiarando le motivazioni dell’indagine, affermando che il sostegno statale non è accettato nei mercato interni europei e, di conseguenza, non verrà accettato nemmeno per i veicoli cinesi.