Honda Africa Twin RD04/07 - allaguida.it
Le grandi bicilindriche degli anni ’90 hanno lasciato un segno indelebile nel cuore degli appassionati. Oggi quegli esemplari iconici fanno impazzire i collezionisti, con prezzi ormai volati alle stelle.
E’ facile dire crossover, una moto che fa moda, che scala le classifiche di vendita. Si vendono, si guidano, e ci si diverte. Ma chi conosce la storia di questo progetto, oggi così popolare, sa anche quali sono le die ruote che hanno anticipato già molti anni fa il successo delle crossover.
E siccome la conoscenza è potere, è anche possibile farci discreti guadagni, visto che il loro prezzo non accenna a scendere. Anzi in certi casi ha raggiunto cifre stratosferiche. Nulla può eguagliare il fascino delle prime grandi endurone bicilindriche. Quei modelli nati tra fine anni ’80 e inizio ’90 hanno stravolto il concetto di viaggio in moto. La promessa era semplice: libertà senza confini grazie a motori potenti e affidabili. L’eco della loro influenza risuona ancora oggi nel DNA delle moderne crossover.
La BMW R100 GS brilla come una stella polare in questo firmamento. Il suo bicilindrico boxer da 980 cc ronzava come un orologio svizzero, regalando 60 cavalli di pura affidabilità tedesca. Gli esemplari ben conservati oggi sfiorano i 11.000 euro, cifra che racconta quanto sia ancora desiderata.
L’orgoglio italiano si è manifestato attraverso due creature uniche: la selvaggia Cagiva Elefant 900 GT, spinta dal cuore Ducati, e l’elegante Moto Guzzi Quota col suo inconfondibile V-twin di Mandello. La prima, nella rarissima versione Lucky Explorer, fa sognare i collezionisti con quotazioni oltre gli 8.000 euro.
Dal Giappone sono arrivate due filosofie diverse dello stesso sogno. L’Honda Africa Twin RD04/07 puntava sulla versatilità col suo V-twin da 750 cc, mentre la Yamaha Super Ténéré cercava l’adrenalina pura grazie al parallelo frontemarcia da 69 CV. Due strade diverse per raggiungere lo stesso obiettivo: la libertà su due ruote. Oggi entrambe si contendono il mercato con valori tra 3.000 e 6.000 euro.
Queste moto incarnano l’essenza stessa del viaggio. Robuste come carri armati, semplici e geniali, costruite per durare una vita. Potevano avere i loro limiti tecnici, certamente non erano tecnologiche come le “nipoti” di oggi ma il loro carattere unico le rende sempre più ricercate. Le quotazioni continuano a salire, spinte da una nuova generazione di sognatori alla ricerca di emozioni genuine.
La tecnologia moderna ha reso tutto più semplice e sicuro. Eppure quelle prime bicilindriche conservano un fascino speciale, come un LP, invece delle musiche in streaming digitale. Il loro valore non si misura solo in denaro. Ma per chi ne ha una e l’ha saputa conservare, anche le quotazioni di vendita hanno un loro fascino.