Se un agente di polizia fa questo gesto quando ferma la vostra automobile, è meglio che mantenete la calma e non fate movimenti inconsulti: vuol dire che si aspetta che facciate qualcosa di irreparabile.
Controllare le automobili ad un posto di blocco o casualmente, in cerca di qualcosa di sospetto, è uno dei lavori più pericolosi che possano toccare ad un poliziotto. Non puoi mai sapere cosa troverai in un’auto presa a campione in mezzo alla strada e, soprattutto nelle ore notturne, trovarsi da solo o con pochi colleghi a gestire un controllo simile non è mica facile.
Per evitare che qualcosa vada storto e per minimizzare i rischi durante i controlli, gli agenti di polizia soprattutto negli Stati Uniti – ma non solo – sono soliti fare un semplice gesto che può sfuggire ad un osservatore poco attento ma che risulta cruciale in caso di una fuga o perfino di un’aggressione contro gli agenti in divisa.
Questa pratica serve a due cose, la seconda delle quali è davvero inquietante e legata ad un caso in particolare che ha cambiato il modo in cui gli agenti di polizia operano nel caso di un controllo, soprattutto se per qualsiasi motivo sono obbligati ad agire da soli e senza il supporto dei colleghi. Ecco cosa devi fare se vedi questo gesto e quando devi preoccuparti di rischiare l’arresto.
L’auto non può scappare
Quando gli agenti di polizia fermano un veicolo, sono soliti poggiare una mano sul retro della vettura. Un gesto poco significativo agli occhi di un profano ma che ha due scopi ben chiari nella mente degli agenti: anzitutto, questo gesto permette al poliziotto di capire se ci sia qualcuno nel bagaglio dato che purtroppo, in casi di rapimenti è capitato anche questo.
Il secondo motivo è preoccupante: in questo modo, l’agente si assicura di lasciare le proprie impronte digitali sulla carrozzeria così se dovesse succedergli qualcosa durante il controllo, i suoi colleghi potranno provare il collegamento tra l’auto ed il crimine quando rintracceranno il guidatore. Se vedi fare questo gesto insomma, mantieni la calma e non dare modo all’agente di preoccuparsi.
Uno degli episodi che ha cambiato il modo in cui gli agenti agiscono portando anche a questa novità è l’omicidio nel 1991 dell’agente Darrell Lunsford, ucciso da tre uomini mentre stava controllando un’auto trovando della marjuana nel portabagagli. La morte dell’agente venne ripresa dalla dashcam della sua vettura di servizio, spingendo i superiori a migliorare l’addestramento degli agenti deputati ai controlli.