Truffare il Telepass non è così insolito per alcuni automobilisti, che si sono specializzati in alcuni trucchi davvero infallibili (o quasi)
La storia di un 22enne svizzero è davvero incredibile e fa riflettere sulla follia di alcuni automobilisti. Alla fine però c’è sempre un modo per essere scoperti e per dover saldare interamente il proprio debito, oltre alle responsabilità giudiziarie.
Sicuramente i prezzi in aumento dei carburanti e l’inflazione galoppante stanno mettendo in ginocchio tutti gli automobilisti italiani ed europei, ma risolvere la questione con le truffe non può mai essere la scelta giusta. In realtà non è dato sapere se nella storia che vi stiamo per raccontare ci sia anche una componente finanziaria o solo un vezzo per eludere i controlli, fatto sta che il soggetto in questione aveva una passione per i caselli autostradali, o meglio per le corsie del Telepass.
Un 22enne svizzero è passato per ben 172 volte senza pagare il pedaggio, nello specifico sull’Autostrada dei Laghi in Lombardia. Come faceva? Semplice, si accodava alle altre macchine sulla corsia del Telepass, sfruttando il passaggio di chi lo precedeva. Manovra pericolosa e azzardata ripetuta a iosa tra il 18 aprile 2022 e il 15 febbraio di quest’anno.
Nello specifico, come riportato da Il Giorno, il tratto interessato era quello dell’A9, l’autostrada che dalla provincia di Milano Lainate arriva fino al confine con la Svizzera.
La truffa del Telepass, un 22enne svizzero passa 172 volte senza pagare: l’incredibile storia
Per scoprirlo è servita la segnalazione di un addetto di Autostrade per l’Italia alla Polizia Stradale di Busto Arsizio. Il ragazzo, residente a Lugano, ha messo in scena questa insolita abitudine (meglio definirla truffa) per ben 172 volte, facendola diventare una prassi consolidata. Secondo i calcoli effettuati dovrebbe restituire una cifra di circa 1.600 euro per tutti i pedaggi elusi.
La Procura di Como ha avviato un’inchiesta e nei confronti del 22enne a cui è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini. L’accusa di cui dovrà rispondere è di truffa, aggravata dal fatto di essere stata commessa ai danni di un ente pubblico.
Questa storia ha messo però in evidenza un “trucchetto” per eludere il controllo autostradale che fa riflettere, anche perché non è la prima volta che accade. In alcuni Paesi, anche per ovviare a questo tipo di problematiche, hanno introdotto le cosiddette “Vignette elettroniche”, ovvero un abbonamento da pagare per l’utilizzo della arterie extraurbane. Il pagamento ha scadenza temporale e non esistono caselli.
