Oggi vi spieghiamo costi e come si fa a trasformare una auto diesel o benzina in ibrida. Le continue tasse che soffocano gli automobilisti, sommate all’enormità di accise sui carburanti, stanno facendo la fortuna delle vetture ibride. Le elettriche faticano ancora a partire con slancio nelle vendite, a causa della carenza di infrastrutture dedicate alla ricarica delle batterie. Queste ultime poi offrono ancora autonomie troppo basse che, unite agli alti tempi di carica, “spaventano” potenziali acquirenti. Le ibride invece uniscono i vantaggi dei motori tradizionali (quindi la possibilità di fare lunghi viaggi senza patemi) alla comodità dell’elettrico che riduce consumi ed emissioni e permette l’accesso ai centri delle grandi città.
Non tutti però possono permettersi il lusso di acquistare un’auto nuova, esistono però kit che consentono di trasformare la propria vettura (benzina o diesel che sia) in ibrida. Andiamo a scoprire le varie offerte presenti sul mercato, le caratteristiche e come funzionano.
HERS by Landi Renzo
Landi Renzo è un nome conosciuto (e stimato) nel mondo delle vetture a doppia alimentazione. E’ qualche anno che è al lavoro anche sulla tecnologia Hybrid Electric Retrofit System (HERS), presentata all’H2R Ecomondo di Rimini, fiera sulla mobilità sostenibile. Questa tecnologia consiste nel posizionamento di due motori elettrici all’interno delle ruote posteriori e trasforma in ibrida qualsiasi vettura a trazione anteriore senza andare a modificare la struttura dell’auto: nessun intervento quindi a freni, sospensioni e braccetti posteriori. La funzione di recupero di energia in frenata ed in fase di rilascio dell’acceleratore, consente poi di ricaricare il pacco batterie collocato nel vano ruota di scorta.
La Ditta romagnola dichiara un contentimento delle emissioni di CO2 del 15% ed una diminuzione dei consumi pari al 30% nel ciclo urbano. Il processo di trasformazione in vettura ibrida con l’HERS è completamente reversibile, come qualsiasi impianto a doppia alimentazione prodotto dalla Casa.
ECo Srl presenta Bimodale e Range Extender
Azienda italiana nata grazie alla collaborazione del Politecnico di Milano con società torinesi, ECo Srl ha realizzato due diversi kit per la trasformazione della propria auto in ibrida. Il “Bimodale” affianca al motore termico un elettrico collegato alle ruote anteriori e consente di viaggiare in modalità zero emissioni per 40 km, altrimenti è possibile utilizzare solamente il motore a combustione termica. Questo kit è composto da un sistema di raffreddamento e depressurizzazione all’interno del cofano motore (necessario per far funzionare il servofreno, quando si viaggia in modalità elettrica) e dalle batterie al litio con annesso sistema di conversione dell’energia elettrica nel baule.
Più complesso il “Range Extender” che prevede la sostituzione del motore termico con uno elettrico abbinato ad un piccolo motore a scoppio da utilizzare come generatore per caricare le batterie. Con questo kit la vettura procede solamente in elettrico.
HySolarKit: elettrico e pannelli solari
La proposta più interessante però è quella realizzata dal Prof. Gianfranco Rizzo, Presidente dei corsi di Laurea in Ingegneria Meccanica e Gestionale dell’Università di Salerno. Grazie alla collaborazione dei suoi studenti, ha infatti realizzato un kit che consente di trasformare una normale auto a combustione interna in ibrida con pannelli solari.
Il kit è attualmente montato su una normalissima Fiat Punto, che ha ricevuto modifiche non invasive come l’applicazione di pannelli solari su cofano motore e sul tetto, e l’installazione due motori elettrici da 7 kW l’uno all’interno delle ruote posteriori.
La carica delle batterie avviene con il recupero dell’energia cinetica in fase di frenata e rilascio oppure tramite appunto l’energia solare. La centralina di controllo del sistema consente inoltre di sfruttare l’energia prodotta dal motore termico nei momenti in cui lavora in condizioni di basso rendimento: in coda ad esempio, il regime di rotazione verrà tenuto leggermente più alto per trasmettere energia ai motori elettrici che svolgeranno la funzione di generatori per caricare le batterie (questo ovviamente solo in caso di batterie scariche).
Non manca inoltre una presa esterna per collegare la vettura alla classica presa di corrente.
I motori elettrici collegati alle ruote non motrici vanno a sostituire i freni. Nel caso di vetture a trazione anteriore, la funzione di freno di stazionamento viene effettuata da un dispositivo che blocca tutte e quattro le ruote.
Punto di forza del sistema Hy Solar Kit è l’elettronica di controllo, pienamente in sincronia con la ECU del veicolo. Per la corretta sincronia dei motori, la centralina del sistema ibrido legge tramite connessione OBD in tempo reale i dati provenienti dalla centralina del motore. Questo consente di tenere il propulsore a combustione interna al regime ottimale di rotazione per migliorare al massimo l’efficienza.
Il miglioramento di consumi ed emissioni è circa del 20%, mentre le prestazioni aumentano sensibilmente: l’accelerazione da 0 a 100 diminuisce circa del 25%. Il professor Rizzo fa sapere inoltre che sono al lavoro per la progettazione di sensori ed algoritmi che vadano a correggere le eventuali sbandate del mezzo, variando indipendente i giri dei motori inseriti nelle ruote posteriori (da vedere come integrare il sistema con l’ESP, quando presente).
Il kit, non ancora sul mercato, compreso di montaggio sarà venduto al prezzo di 3-4000 euro.
Di seguito, un video che ne spiega il funzionamento.