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Tocca alla Toyota Yaris usata sottoporsi questa volta alla lente d’ingrandimento targata Allaguida.it; l’utilitaria giapponese protagonista del nostro focus è la seconda generazione del piccolo genio, fatta di tratti morbidi sul design, un’abitabilità record per la categoria e motori condivisi con la piccolina della casa nipponica: la Aygo.
Tanti punti di forza per la Yaris del 2009, che sintetizzati in un’unica parola descrivono la cinque porte dagli occhi a mandorla come un’auto razionale. E’ un buon investimento oggi per chi si affida al nuovo modello, visti i valori di mercato relativamente elevati della generazione precedente. Soprattutto, però, è utilitaria con bassi consumi.
Stilisticamente ha il frontale a sviluppo verticale, esaltato dal posizionamento dei fari e dalle nervature longitudinali sul cofano. Tema stilistico enfatizzato dall’altezza generosa, con il raccordo tra tetto e muso affidato a un parabrezza molto inclinato che regala l’idea di piccolo monovolume, un ovetto quasi di profilo.
Ampio spazio alle vetrature, linea di cintura regolare e mai un problema di visibilità, elevata e migliore rispetto a tante altre utilitarie. La carrozzeria cinque porte sottolinea ancor di più l’altro valore aggiunto della Toyota Yaris: l’abitabilità interna. In appena 3 metri e 78 centimetri di lunghezza si ha uno spazio a bordo al vertice della categoria. Bene chi siede davanti, ma non troppo – specialmente il guidatore, con un supporto non adeguato al piede sinistro -, esaltante l’esperienza per i passeggeri posteriori. Dettagli che esamineremo a breve.
Motore e consumi
Il motre tre cilindri tutto in alluminio, da 1 litro di cilindrata, è lo stesso che batte sotto al cofano di C1, Aygo e 107, con un problema in più: il peso complessivo della Yaris, superiore a quello delle citycar. In assoluto è auto leggera la Yaris, tuttavia, l’aggravio di chili si fa sentire, specialmente in ripresa. Sfoggia 69 cavalli a 6.000 giri/min, ma la coppia è poca e distribuita in alto. Sono 93 i newtonmetri a 3.600 giri/min, cifra che lascia intendere come ci si debba aggrappare al cambio in caso di viaggio a pieno carico o con climatizzatore acceso.
Difetti? Limiti? Piuttosto è un aspetto da conoscere e accettare consapevolmente, perché nella marcia cittadina non è mai un problema. Certo, pretendere di ritrovarsi con la spinta di un turbo benzina lì a portata di mano è utopistico, come anche di sentire ai 110 orari il calcio nella schiena affondando il gas in quinta. Ci sono frangenti in cui è meglio prendersela con calma sulla Yaris.
Difetti che “spariscono” guardando il consumo reale del mille benzina. E’ alla portata di tutti percorrere i 14 km/litro, senza badare troppo a come si guida. Se poi si è anche bravi e virtuosi driver, allora il sorriso arriva spontaneo: la Yaris copre i 20 km/litro a 120 orari e salendo si resta su medie ottime con quasi 12 km/litro tra i 140 e 150 orari fissi. Andature alle quali disturba molto il ronzio del tre cilindri, che frulla a 5.000 giri/min, come anche un assetto approssimativo e decisamente morbido.
Il cambio ha una buona manovrabilità della leva, con la frizione “piuma”. Nella lunga prova su strada della Yaris del 2009 non abbiamo mai sofferto impuntamenti, anche nell’utilizzo più rapido. Riassumendo, auto promossa con il massimo dei voti alla voce consumi (per la cronaca, in città il consumo medio reale è sui 13 km/litro); mediocre la coppia, posta in alto, a fronte di una potenza massima nella media dei mille benzina aspirati.
Assetto, sospensioni e freni
Buche? Binari del tram? Pavè? Digerisce tutto senza troppi disagi per i passeggeri la Yaris. Assetto dalla taratura morbida, ottimo per districarsi in città, meno sui percorsi ricchi di curve e in autostrada. Lo sterzo è leggero (servoassistenza elettrica) e alle andature più sostenute evidenzia tutta la sua scarsa precisione, obbligando a dare tanto angolo anche sui curvoni. Tendenzialmente ha un sottosterzo marcato, accentuato dalla gommatura normale (175 di battistrada su cerchi da 15 pollici) e una spalla generosa.
Architettura standard, con sospensioni McPherson all’anteriore e il ponte torcente al retrotreno. Da segnalare un fastidioso effetto scatto nelle manovre lock-to-lock, a volante tutto chiuso. Sul piano dell’affidabilità non si segnalano difetti degni di nota al comparto sospensioni, esente da rumori funesti.
La frenata conta su un impianto misto, dischi all’anteriore e tamburi dietro. Frena nella media la Yaris, anche se avremmo preferito un attacco più deciso nella prima fase della staccata, invece molto progressiva e regolare. Nell’uso più sostenuto si è evidenziato un po’ di fading con il pedale ad allungare moderatamente la propria corsa.
Interni
Luci e ombre. Detto della straordinaria versatilità, degli spazi portaoggetti disseminati ovunque, dell’abitabilità eccellente per chi siede dietro, ci sono anche degli appunti da muovere alla piccola giapponese. La versione di riferimento in prova è la Now, quella d’ingresso.
Plastiche povere, rigide al tatto. Sebbene gli accoppiamenti siano nella norma, con buona qualità percepita, minore attenzione è stata posta ad esempio all’insonorizzazione. Delle gommine per attutire il rumore nella chiusura dei numerosi vani avrebbero aiutato, come un maggior impiego di materiale fonoassorbente nel cofano motore. I materiali dei sedili sono un giusto mix tra morbidezza e rigidità, con prevalenza della prima. Decisamente male l’assenza della regolazione degli specchietti retrovisori dall’interno. E’ inconcepibile che ci si debba sporgere dal finestrino e regolare manualmente il vetro: roba da Fiat 127. Anche su una versione d’ingresso come quella in prova è imprescindibile un sistema di leve per operare dall’interno.
Migliorabile la posizione di guida. Troppo eretta: d’accordo, siamo su un’utilitaria che fa dello spazio interno l’arma migliore, ma le lunghe distanze senza poter distendere bene le gambe si fan sentire su chi guida. Anche lo spazio per il poggiapiede è risicato.
Strumentazione digitale al centro, seguita da una console in finto alluminio con i comandi della climatizzazione (manuale) e della radio con lettore cd/mp3; sul tunnel è presente l’ingresso aux in. Climatizzatore dal buon funzionamento, in grado di raffreddare rapidamente l’ambiente interno. Senza lode né infamia.
Ultimi accenni ai sedili posteriori. Il divanetto scorre in avanti per privilegiare la capacità di carico del bagagliaio o il confort dei passeggeri. Inoltre, lo schienale si reclina indietro per una posizione più sdraiata: si sta sempre comodi.
Il vano bagagli accoglie tre trolley con i sedili posteriori spostati in avanti, nel totale si spazia tra un minimo di 272 litri e un massimo di 363.
Quotazioni
Con le numerose campagne promozionali in atto, scegliere una Yaris usata deve essere un saggio equilibrio tra prezzo e usura. Le quotazioni per un modello del 2009 con motore 1.0 benzina 69 cavalli e circa 50 mila chilometri sulle spalle, si attestano tra i 4.800 euro della versione Now 5 porte e 5.300 euro della più accessoriata Sol 5 porte. Chilometri in assoluto pochi, ma considerando l’impiego prevalentemente urbano dell’auto devono accompagnarsi a un attento stato d’uso generale. Con l’ultima generazione proposta in allestimento Edition a 9.900 euro (promozione marzo-aprile 2013; ndr), non è propriamente quel che si definisce l’affare del secolo la scelta dell’usato a 5.000 euro. Diverrebbe un colpo interessante a cifre tra i 3.000 e 3.500 euro, per esemplari con pochi chilometri. Buona caccia.
Scheda tecnica Toyota Yaris 2009
Lunghezza: 3 metri e 78 centimetri
Larghezza: 1 metro e 69 centimetri
Altezza: 1 metro e 52 centimetri
Bagagliaio: 272-363 litri
Motore: 3 cilindri 1.0 litri
Potenza: 69 cavalli
Coppia massima: 93 Nm
Consumi effettivi rilevati: 14.5 km/litro media complessiva
twitter: @fabianopolimeni