Sono finalmente tornati. Come riscattare gli incentivi auto per il 2025 e su quali modelli utilizzarli.
Si era detto che sarebbero usciti di scena in quanto ritenuti dal Governo Meloni come uno spreco di risorse pubbliche, ma almeno parzialmente gli incentivi per l’acquisto dell’auto sono tornati anche in questo 2025. In barba ad un impasse del settore come non si vedeva da decenni, l’Esecutivo non se l’è sentita di proseguire nella distribuzione del denaro a pioggia indirizzandolo invece verso una categoria specifica. Nonostante gli aiuti, infatti, il mercato automobilistico ha chiuso in flessione dello 0,5% rispetto al 2023.
In secondo luogo visto che si trattava di un bonus generico per l’acquisto di una vettura, la maggior parte delle persone lo ha utilizzato per le temute e inquinanti diesel e per quelle alimentate a benzina, andando così in direzione opposta rispetto alle normative imposte dalla Commissione Europea in materia di inquinamento e ponendo il Paese in una situazione di difficoltà a causa delle potenziali sanzioni che potrebbero scattare in caso di incapacità di incentivare la distribuzione degli EV.
E dunque, malgrado in Italia i mezzi a spina continuino a piacere poco e a convincere ancora di meno per via dell’alto costo iniziale, del basso numero di colonnine, dell’autonomia ridotta dei modelli più alla portata di tutte le tasche e delle lunghe attese da affrontare in fare di ricarica, l’unico tipo di mezzi che verrà incentivato è proprio quello a zero emissioni.
La premessa importante da fare è che nelle casse del fondo, i soldi a disposizione saranno decisamente inferiori a quelli riservati in precedenza. Ma le novità non si concludono qui. E’ importante anche dire che per il momento non vi è certezza nel suo quanto, né sul quando, quindi si sta parlando di qualcosa che pur avendo avuto conferma, resta aleatorio, tuttavia negli ultimi giorni si è fatta largo un’indiscrezione.
Questa sarebbe seguita allo scossone generato dal discorso di insediamento di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, il quale ha dichiarato senza mezzi termini di non essere interessato a proseguire con le politiche green imposte negli ultimi anni. Stando quanto affermato al quotidiano Financial Times da Teresa Ribera, vice-presidente della Commissione Europea a Bruxelles sarebbe in fase di studio la creazione di un tesoretto da distribuire alle nazioni sotto il suo cappello, così da agevolare le immatricolazione “verdi”.