La prima generazione della FIAT Panda, sotto la cura degli specialisti di Garage Italia Custom, è diventata una macchina da guerra.
Quarant’anni, oltre 800.000 unità vendute di Panda hanno segnato un’epoca. Tre generazioni che hanno conquistato il consenso del pubblico internazionale, la Fiat Panda 4×4 vanta una lunga serie di primati, tra premi internazionali e raid off-road. La tre porte torinese ha vinto anche il Car of the Year nel 2004. Una capretta capace di arrampicarsi sui terreni più scoscesi ed impervi, insuperabile sulla neve e nei passi di montagna, leggendaria per la sua versatilità e praticità, non poteva finire nel dimenticatoio e mandata in pensione.

Garage Italia Customs ha presentato Panduccia, ribattezzata per l’occasione, al modello classico, termico, è stata data una nuova occasione, la possibilità di tornare su strada in una veste elettrificata, ma con le caratteristiche che l’hanno resa la regina del deserto e del fuoristrada duro e puro. Panda è la piccola e robusta capace di far arrossire in fuoristrada anche veicoli più blasonati, incoronati dalla Regina d’Inghilterra.
Il nuovo progetto Panduccia
Il modello 4×4 retrò, nato da un’idea di Marco Boglione, imprenditore torinese attivo nel campo della moda, è pensata per l’Azienda Agricola di Culuccia, inserendosi nel più ampio programma Icon-e di Garage Italia, dedicato alla reinterpretazione sostenibile di modelli classici dell’automotive italiano. La Panduccia è il frutto della collaborazione tra Garage Italia Customs, che ne ha curato il design e l’allestimento, e Newtron Group, azienda specializzata nel retrofit all’elettrico di auto.

Dalla collaborazione sono venuti fuori due prototipi, sulla base della prima serie, quando FIAT per trasformare la piccola utilitaria in una intraprendente fuoristrada si affidò alla società Steyr-Puch, realtà leader nel settore delle trasmissioni integrali. Gli ottimi angoli di attacco, uscita e dosso pensati per superare pendenze di quasi il 50%. A completare il fuoristrada ci pensano, ieri come oggi, pneumatici tassellati e le fasce protettive nella parte inferiore delle fiancate e passaruota. Il risultato è stato buono, 2000 km percorsi in Sardegna, garantendo circa 140 KM di autonomia. La velocità massima limitata è di 90 km/h, giusta per percorsi in fuoristrada ma senza rinunciare all’aria condizionata. La vettura piemontese rimane spartana anche negli interni, con sedili destinati ad un uso agricolo, facilmente lavabili e pratici. E’ un auto green che bada alla sostanza, senza tanti fronzoli.