La storica utilitaria italiana si prepara a un ritorno inaspettato: tempi nuovi per la mobilità in città (e non solo)
Chi si ricorda della mitica 126? Quell’utilitaria che squadrata e spogolosa, simpatica per alcuni, non all’altezza della 500 per altri. Un’eredità discussa e forse non a caso la 500 è stata la prima a trovare una sua nuova vita. La 126, a nostro parere ingiustamente dimenticata sta però per prendersi la rivincita.
Le strade italiane potrebbero rivederla in nuova forma. Quella piccola auto che ha motorizzato l’Italia degli anni ’70, torna in ogni caso sotto i riflettori grazie a un nuovo progetto dello studio MA-DE. Il team di designer italiani l’ha ripensata in chiave moderna: niente più motore borbottante, spazio a un cuore elettrico silenzioso.
Un’idea tutta italiana
La 126 originale era una vera cittadina. Corta, compatta, con quel caratteristico motore posteriore da 600 cc che faceva bene il suo lavoro nonostante i soli 23 cavalli. Gli italiani l’hanno amata subito. I numeri parlano chiaro: 4,5 milioni di esemplari prodotti, la maggior parte nello stabilimento polacco di Tychy, dove è rimasta in produzione fino al 2000.
Il nuovo progetto mantiene le proporzioni originali. Il cofano piatto e le linee squadrate ricordano la versione storica. I designer hanno aggiunto tocchi moderni: fari LED, ruote più grandi, superfici pulite senza maniglie esterne. L’abitacolo promette di essere spazioso come quello dell’antenata – un pregio che gli automobilisti hanno sempre apprezzato.
Lo studio MA-DE non ha scelto per caso la strada dell’elettrico. In Francia, Renault sta già percorrendo questa direzione con le nuove R5 e R4. La 126 Vision potrebbe rappresentare la risposta italiana a questa tendenza. Le dimensioni contenute – l’originale misurava 311 centimetri – la rendono ideale per l’uso urbano.
Il progetto porta le firme di Matteo Destro e Paolo Deganello. I due designer hanno lavorato sul concetto di modernità sostenibile. Niente fronzoli inutili, solo linee essenziali che funzionano. Il frontale riprende alcuni elementi storici senza cadere nella trappola del revival.
La vecchia 126 aveva salvato la Fiat in un momento difficile. Le vendite della 500R calavano, serviva qualcosa di nuovo. La piccola berlina rispose alla grande. Oggi la situazione è diversa. Il mercato chiede auto elettriche, soprattutto in città. La 126 Vision risponde a questa esigenza.
Per ora si tratta solo di un esercizio di stile. Stellantis potrebbe raccogliere l’idea. Il gruppo ha già dimostrato di saper gestire bene le reinterpretazioni moderne con la 500 elettrica. La 126 Vision segue quella strada: un’auto compatta, elettrica, perfetta per la città.
A noi la nuova 126 piace. E ci auguriamo che anche nelle alte sfere Stellantis trovi lo stesso favore. Sarebbe una delle auto più divertenti dei prossimi anni.