The Borderline: emergono dettagli agghiaccianti sullo scontro in Lamborghini

Nuove informazioni emergono grazie alle indagini della polizia giudiziaria sull’incidente di Casal Palocco. Tra testimonianze e accertamenti tecnici ecco a quanto viaggiava il Lamborghini Urus

Era il 14 giugno scorso quando poco dopo le 15:00 un Lamborghini Urus guidato da un giovane youtuber (Matteo Di Pietro 20 anni) colpiva una Smart Forfour guidata da Elena Uccello (29 anni) con a bordo i due figli della donna. Manuel, il maggiore di soli 5 anni, non ce la farà e perderà la vita a causa dello scontro. Da settimane l’incidente di Casal Palocco e i suoi tristi risvolti riempiono le pagine dei giornali.

Incidente Casal Palocco, emergono nuovi particolari
Incidente Casal Palocco, emergono nuovi particolari (ANSA) – Allaguida.it

Dietro la narrazione amplificata dalla popolarità dei ragazzi nella Lamborghini sono nel frattempo andate avanti spedite le indagini. All’interno dell’Urus infatti si stava girando un video per il canale youtube “The Borderline“, un canale con più di 600mila iscritti e con video da milioni di visualizzazioni. Si stavano girando scene poi da assemblare (così hanno raccontato i giovani interrogati dalle forze dell’ordine) di una sfida social. 50 ore da passare all’interno del veicolo senza soluzione di continuità. L’attività coordinata tra la polizia locale di Ostia e i carabinieri di piazzale Clodio ha raccolto una serie importante di informazioni che hanno permesso al gip Angela Gerardi di emanare un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Matteo Di Pietro accusato di omicidio stradale e di lesioni.

L’Urus viaggiava a 124 km/h mentre colpiva la Smart trascinandola per 21 metri

Proprio nell’ordinanza si possono leggere ulteriori dettagli su quanto accaduto. In primis i ragazzi all’interno dell’Urus e partecipanti alla challenge per il canale youtube hanno raccontato di come si trattasse in realtà di una finzione. I video venivano sì girati nella macchina in movimento ma sarebbero stati poi tagliati e montati per creare un prodotto finale dove risultasse che le 50 ore fossero state passate esclusivamente nell’auto, cosa che in realtà non sarebbe mai successa. Tra le dieci testimonianze totali raccolte anche tra chi si trovava sul luogo dell’incidente come alcuni operai che non appena sentito il fracasso dello scontro tra le due auto si sono precipitati ad estrarre i corpi dalle lamiere, è emerso di come la Lamborghini regolarmente noleggiata dalla società Skylimit viaggiasse ad almeno 80-100 km/h.

Matteo Di Pietro ascoltato nell'interrogatorio di garanzia
Matteo Di Pietro ascoltato nell’interrogatorio di garanzia (ANSA) – Allaguida.it

Con gli accertamenti tecnici del caso però si è arrivati a qualcosa in più. Come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare infatti l’Urus viaggiava a 124 km/h al momento dell’impatto, notevolmente più di quanto consentito dal limite di 50 km/h presente sul tratto di via Macchia Saponara. La Smart aveva impegnato la corsia riferisce Gaia Nota, testimone oculare che viaggiava in macchina con il gruppo The Borderline del quale però non faceva parte. Resta da capire se avesse messo o meno la freccia. Quanto si sa è che l’auto con il piccolo Manuel all’interno è stata trascinata per 21 metri finendo la corsa contro il marciapiede. Seguiranno ulteriori accertamenti ma da quanto fin qui emerso la colpevolezza del Di Pietro sarà francamente impossibile da escludere, mentre restano da vagliare le posizioni degli altri ragazzi del gruppo ascoltati fin qui come semplici testimoni.

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