La Tesla è una delle aziende più rivoluzionarie degli ultimi anni, ma dagli Stati Uniti arriva una notizia che fa scatenare la bufera.
L’intento di rinnovare quanto più possibile la gamma di automobili sul mercato, in modo tale da poterle rendere quanto più possibile poco impattanti sull’ambiente, ha fatto sì che la Tesla diventasse una super potenza a livello mondiale. Il colosso a stelle e strisce ha dato il via a una rivoluzione sul piano della produzione che ormai è seguita e ammirata da tutti.
Non tutto però sembra andare del tutto liscio in questo momento, in particolar modo negli USA dove le battaglie dei metalmeccanici per degli stipendi più dignitosi continuano a far parlare la nazione. La Tesla da questo punto di vista è tranquilla, a dispetto di Ford, Stellantis e General Motors.
Nell’ultimo periodo la Tesla aveva deciso di stipulare un accordo contrattuale con la Rivian, un’altra azienda di auto elettriche molto nota negli Stati Uniti. L’intento era quello di aiutare le altre aziende automobilistiche maggiormente in difficoltà, ma questo negli USA ha comportato non poche diatribe.
La motivazione era legata prettamente al “diritto alla riparazione”, con il disegno di Legge “Repair Act” che avrebbe dovuto dare una ripartizione quanto più equa possibile dei pezzi di ricambio per le varie aziende. Nonostante Tesla e Rivian sembravano d’accordo con questo aiuto nei confronti delle aziende maggiormente in difficoltà, di recente qualcosa è cambiato e ha scatenato la polemica.
A quanto pare sono in molti a non voler sostenere il Repair Act, tanto è vero che anche Tesla e Rivian hanno supportato un accordo portato avanti da Alliance fo Automotive Innovation. Si tratta di un’associazione che è formata da case automobilistiche e da fornitori Original Equipment.
A differenza del Repair Act, che darebbe modo a tutte le aziende di potersi collegare facilmente con i dati legati alla possibilità di rintracciare nuovi pezzi di ricambio. Questo sarebbe un grande vantaggio, in quanto tutti i proprietari di auto e di officine avrebbero modo di poter risalire alle informazioni che hanno già i costruttori.
Alliance for Automotive Innovation invece vorrebbe modificare l’accordo tra le parti, con Tesla e Rivian che dunque si sono messe dalla parte di questa associazione, pur non essendone parte integrante. A criticare questa decisione è stato il Presidente dell’Auto Care Association, con Bill Hanvey che ha dichiarato che questa è solo una tattica portata avanti per poter generare confusione all’interno del Congresso.
Tesla e Rivian inoltre sono aspramente criticate, come riporta sicurauto.it, da Dwayne Myers, amministratore delegato di Dynamic Automotive. Dal suo punto di vista le due realtà avrebbero semplicemente potuto rimanere neutrali sulla situazione e non opporsi al diritto di riparazione. Queste due aziende infatti, non essendo all’interno dell’Alliance for Automotive Innovation, non sono tenute a fornire i loro dati. La situazione negli USA dunque si fa davvero molto complicato e al momento si è ben lontani dal giungere a una possibile soluzione nel breve termine.