Il mercato dell’automotive sta evolvendo a un ritmo talmente rapido che i principali player del mercato, come Tesla, potrebbe guardare soluzioni alternative all’elettrico.
Da inizio anno le vendite e gli ordini di veicoli Tesla hanno subito un drastico calo in Europa, così come in Cina e in alcune aree degli Stati Uniti, dove la flessione è stata meno incisiva ma importante. La partecipazioni di Musk alla Casa Bianca, al fianco del rieletto Presidente Donald Trump, ha anche scatenato proteste e campagne contro la Tesla: atti di vandalismo e incendi dolosi. In tanti hanno preso di mira veicoli, showroom e stazioni di ricarica in tutto il mondo. Inoltre, negli ultimi due mesi il titolo ha perso il 40% del loro valore. La Casa californiana sta vivendo una delle peggiori crisi di tutti i tempi.

Un genio come Elon Musk ha sempre un asso nella manica per anticipare i competitor e ribaltare situazioni a lui sfavorevoli. Ci ha abituato a dei veri e propri colpi di scena. Da oltre 20 anni la Tesla realizza solo auto full electric. Non ha mai deciso di puntare sui motori a combustione interna o su auto ad idrogeno. Negli ultimi mesi, si è iniziato a parlare di una proposta basata sull’idrogeno, una tecnologia già molto in voga in Asia.
Rivoluzione per la Tesla
Toyota e Hyundai hanno puntato su questo carburante per tracciare nuove frontiere per differenziare la gamma. Sul fronte motoristico i vertici della Tesla avrebbero in mente un piano che rappresenterebbe una rivoluzione epocale. Il gigante, da quando è nato, ha sempre e solo puntato su auto elettriche, non ha mai deciso di puntare sui motori a combustione interna o su auto a idrogeno. Negli ultimi mesi, si è iniziato a parlare di una proposta basata sull’idrogeno.

L’industria dell’Automotive “green” si sta muovendo in due diverse direzioni: elettrico ed idrogeno. L’azienda americana non ha ancora confermato, ufficialmente, la decisione di investire nell’idrogeno, a cui Elon Musk, in passato, si era spesso opposto, ma ci potrebbe sarebbe un cambio di strategia anche forse per il crollo delle vendite delle elettriche. L’obiettivo è riuscire a contrastare la concorrenza sul mercato cinese e ammortizzare la guerra dei dazi che produrrà un effetto collaterale anche negli Stati Uniti. Il genio di Pretoria, raramente, ha sbagliato una mossa commerciale e, forse, ha già intuito che l’elettrico non sarà il futuro dei trasporti. La Tesla potrebbe aprirsi a nuovi segmenti come ha fatto il competitor cinese BYD.