Nuovo prezzo minimo per tantissimi modelli a partire da Tesla e Byd. D’ora in avanti cambia tutto.
L’elezione di Donald Trump ha allarmato diversi costruttori di auto, specialmente cinesi e tedeschi per via di uno dei cavalli di battaglia del Tycoon, ovvero i dazi. Se quelli per danneggiare il Paese del Dragone erano già stati sfruttati nell’arco del primo incarico presidenziale dal 2017 al 2021, quelli nei confronti della Germania sono una novità pianificata con un intento ben preciso, scoraggiare l’acquisto di mezzi europei.
Dal canto suo anche il Vecchio Continente ha deciso di tutelarsi per far fronte alla crisi che lo ha investito, ma anziché puntare sul pugno di ferro adottato dall’ex star tv diventato politico, ha scelto il percorso inverso, motivo per cui ora si potranno acquistare le Tesla e le Byd, oltre a tantissimi altri modelli blasonati, ad un prezzo conveniente e nel rispetto della concorrenza.
Stando a quanto riferito dal Global Times, un tabloid connesso al Partito Comunista Cinese, Europa e Cina sarebbero vicine ad un accordo per scongiurare l’aumento della tassazione nei confronti degli asiatici consistente in un prezzo minimo utile a bloccare sul nascere le problematiche concorrenziali date dai massicci incentivi statali che il governo darebbe ai costruttori locali.
L’ipotesi sarebbe emersa nel corso del bilaterale che ha visto riunirsi Xi Jinping e Olaf Scholz a margine del G20 di Rio de Janeiro. Il problema ruota attorno al fatto che, grazie alle materie prime di cui dispone, Pechino è in grado di produrre veicoli a zero emissioni ad un costo nettamente inferiore rispetto alle Case occidentali, il tutto con ripercussioni sul prezzo finale.
In questa maniera è chiaro che comprare un’autovettura elettrica cinese sia più conveniente, ragion per cui, per bloccare il naufragio dei costruttori europei la UE avrebbe pensato a questo provvedimento che potrebbe andare ad alleggerire la posizione attuale della Cina che, dal 31 ottobre dell’anno in corso ha visto un aggiunta del 10% all’aliquota che già pagava.
Questi dazi aggiuntivi non retroattivi e su base quinquennale sono stati determinati in base alla collaborazione in fase di indagine al 35,3% di SAIC, al 18,8% di Geely, al 17% di Byd e al 7,8% di Tesla. I marchi che non hanno partecipato sono stati sanzionati con un extra tassa del 20,7%, tra questi citiamo NIO, Leapmotors e Xpeng.