Verstappen non nasconde i propri timori per il futuro. Anche se al momento è in stato di grazia, qualcosa lo sta preoccupando.
Vestire i panni di Max Verstappen oggi è piuttosto semplice e lusinghiero. E come potrebbe essere altrimenti. E’ stato colui che nel 2021 ha messo fine, seppur non senza polemiche, al dominio targato Mercedes cominciato nel 2014 con l’introduzione in F1 delle power unit; nel 2022 è stato capace di confermarsi e ora sta procedendo a passo spedito verso il suo terzo sigillo. In mezzo a tutto questo, vi è una totale sintonia con la macchina e con la squadra che lo tiene al riparo da nervosismi ed inutili errori e non bastasse risulta pure il pilota più pagato in assoluto.
In sintesi, meglio di così è impossibile. Eppure qualcosa lo sta innervosendo. Non tanto per il breve periodo, quanto guardando al domani. D’altronde la prova provata che tutto può finire in un attimo l’ha fornita la Stella stessa. Dall’ uccidere il campionato, allo scivolare indietro è stata questione di un attimo. In particolare c’è un dettaglio che lo lascia perplesso. Un elemento tecnico che potrebbe far saltare tutto.
Verstappen in ansia, perché può cambiare tutto
In occasione del recente round di Spielberg, che, manco a dirlo ha sorriso alla Red Bull sia nella Sprint Race, sia nell’evento domenicale, il driver di Hasselt si è sbottonato sulle regole 2026, quelle che ad oggi, sulla carta, dovrebbero vedere l’abolizione della MGU-H (parte dedicata al recupero dell’energia cinetica) e la conversione a carburanti al 100% bio.
Per l’olandese queste novità porteranno solamente ad un’impennata dei costi, già notevoli. “Dai dati emersi dal simulatore mi sembra terribile. Si andrà verso una “Formula Motore“, in cui chi possiede l’unità più potente avrà un vantaggio. Ne consegue che per avere qualche cavallo in più i team aumenteranno le spese in modo incisivo“, si è espresso in maniera critica.
A suo avviso inoltre, le monoposto disporranno di una resistenza aerodinamica inferiore, il che renderà le manovre di sorpasso ancora più difficili da compiere, specialmente sul dritto. “Anche l’aerodinamica attiva sarà più complessa da gestire perché tutto sarà demandato ad una centralina, rendendo la macchina abbastanza scomoda. Senza tralasciare che pure il peso verrà incrementato. dalle informazioni a nostra disposizione non c’è nulla di buono“, ha platealmente bocciato il nuovo progetto tanto spinto e voluto dalla FIA.
Un po’ meno aspro rispetto al suo pilota, il responsabile del muretto di Milton Keynes Christian Horner ha invitato i federali a rivedere il rapporto tra componente elettrica e a combustione del motore, per creare una situazione di maggiore equilibrio.
E immancabile nella discussione si è inserito pure il boss delle Frecce d’Argento Toto Wolff, il quale, come facilmente immaginabile è entrato a gamba tesa nei confronti della scuderia avversaria, accusata di piangersi addosso.
“Non si potrà mai trovare un escamotage per evitare ai corridori di scalare marcia in rettilineo. Non è realistico. Forse gli austriaci sono spaventati perché il loro programma non sta procedendo come sperato. Bisognerebbe porsi la domanda sul perché di certe affermazioni“, la stoccata del viennese, evidentemente tranquillo sulle normative dell’ennesima nuova era del Circus.