Felici a metà: i cittadini non sono tutti convintissimi della tecnologia che avanza, intanto ecco come saranno i taxi del futuro.
Il futuro si sa, è sempre più casa della tecnologia. Da anni l’uomo tenta di raggiungere metodi sempre più sicuri e comodi per qualunque cosa e sicuramente lo fa anche per i trasporti. Se l’auto è diventata da più di un secolo imprescindibile, è ovvio che ci si lavori sempre di più per renderla quanto più confortevole e sicura negli anni. Infatti, è proprio per il progresso che si sta lavorando.
Nello specifico le auto a cui sta mettendo mano un gruppo come Honda insieme a General Motors, sono quelle dei taxi del futuro. La casa giapponese ed il gruppo statunitense vorrebbero dar vita ad una novità che già oggi lascia un po’ perplessi tantissimi clienti. Infatti le due società stanno lavorando insieme per arrivare a delle vetture che abbiano la guida autonoma. Secondo Toshihiro Mibe, amministratore delegato di Honda: “Un passo importante verso la realizzazione di una società di mobilità avanzata”.
Se accolto anche in Europa, questo tipo di progetto potrebbe mettere in pericolo migliaia di posti di lavoro, visto che semplicemente un taxi che non ha bisogno del guidatore, non farà quindi assumere un tassista. In Giappone però non è tutto uguale alle maggiori città europee ed infatti dalla Honda hanno specificato che questo progetto aiuterebbe anche il Giappone ad affrontare un problema serio come la mancanza di tassisti ed autisti di autobus.
In pratica, il Paese del Sol Levante sta soffrendo di un serio problema che vedrebbe un personale sempre più carente a fronte di un numero di mezzi che invece potrebbe assicurare la perfezione dei trasporti cui i cittadini sono abituati. Evidentemente il lavoro che richiede di mettersi alla guida per diverse ore, che sia di autobus o taxi, in Giappone ormai non lo vuol fare più nessuno.
Per adesso invece in diversi Stati, questa sarebbe un’innovazione che come detto, non verrebbe forse accettata da tutti. Al contrario, il progetto che dovrebbe portare i primi taxi a Tokyo senza conducente entro il 2026 è assolutamente promosso dal Governo stesso.
Il Paese asiatico tra l’altro, era già avanti nel 2020. Fu infatti lì che circolò con tanto di permesso di farlo, il primo veicolo in grado di prendere il totale controllo in alcune situazioni. Non c’è quindi da sorprendersi se ora proprio colossi asiatici come Toyota a Nissan stiano iniziando gli esperimenti per portare in strada gli autobus ed i taxi senza conducente umano. C’è però chi ha anche paura e non si sente sicuro di una vettura non controllata al 100%. Si tratta infatti pur sempre di esperimenti ed i primi prototipi potrebbero non essere così sicuri.