Clamorosa richiesta, con lo stop alle tasse su queste auto che può provocare una rivoluzione nel mondo dei motori.
Che il periodo storico non sia dei più favorevoli per il mondo delle auto è cosa abbastanza nota. L’assoluta confusione che si sta creando per quanto riguarda le regola sul futuro delle quattro ruote, con queste che non si capisce ancora se diverranno solo elettriche o meno, lascia i clienti molto spesso indecisi sul da farsi, il che porta a mantenere la propria auto.
In molti casi inoltre si vira anche sull’usato, il che consiste in una scelta che molto spesso permette, non solo di abbattere i costi, ma di avere nell’immediato una vettura, senza dover aspettare i tempi di consegna ormai sempre più dilatati. Non dimentichiamo inoltre come al giorno d’oggi avere un’auto è sempre più dispendioso e oneroso rispetto a un tempo.
Le tasse che si devono pagare su di essa sono davvero molteplici, motivo per il quale molti stanno decidendo di affidarsi ad altri mezzi. Nell’Unione Europea non sono di certo rari i casi nei quali si sono alzate le tasse nei vari settori, con una delle ultime occasioni che riguarda i dazi nei confronti della auto cinesi. Una scelta che ha diviso l’opinione pubblica e non solo, dato che ora si chiede a gran voce un cambiamento.
La Mercedes ha un ruolo centrale nel mondo delle auto e lo sa molto bene il suo CEO, ovvero Ola Kallenius che da poco è diventato anche il Presidente di ACEA, European Automobile Manufacturers’ Association. Proprio a Bruxelles ha spiegato come la situazione in questo momento debba rapidamente cambiare per quanto riguarda i dazi alle auto cinesi.
Secondo Kallenius il rischio è quello che dare vita a un sensibile aumento del proibizionismo rischia di diventare un boomerang per le case europee, con l’UE che invece dovrebbe cercare di negoziare con la Cina. L’approccio dunque non deve essere quello della sanzione, ma della collaborazione tra le parti, per poter avere un rapporto aperto tra le grandi case.
D’altronde questo è ciò che Mercedes ha già iniziato a fare, dato che le sorti della Smart sono da dividersi al 50% tra il colosso di Stoccarda e i cinesi del Gruppo Geely. Lo stesso discorso lo ha evidenziato anche Oliver Blume di Volkswagen, con il dialogo che sembra essere la forma scelta dai CEO delle case tedesche.