Il tagliando auto è il primo di una serie di controlli periodici sull’auto che ogni automobilista deve effettuare sulla propria vettura. Si tratta di una sorta di chek up totale utile per verificare che tutte le componenti lavorino nel migliore dei modi, che non presentino uno stato di usura preoccupante e non debbano essere cambiate.
Ma, esattamente, il tagliando auto cos’è, ogni quanto si fa e in cosa consiste? Una domanda che molti automobilisti, soprattutto quelli alle prima armi, si pongono. Ecco quindi una rapida guida con tutto quello che c’è da sapere sul tagliando auto.
Ma cosa è nello specifico il tagliando auto? Si tratta di una serie di controlli sullo stato della meccanica del mezzo e sul corretto funzionamento di tutti i sistemi, anche elettronici, programmato a scadenze esatte dal libretto di manutenzione predisposto dalla casa costruttrice. Periodicamente, infatti, vanno effettuate ispezioni visive sui componenti, rabbocchi di liquidi, sostituzione di materiale usurato o danneggiato per cercare di preservare il più possibile lo stato ottimale dell’automobile.
Lo scopo è quello di intervenire sul veicolo prima che si manifestino problemi meccanici o malfunzionamenti. Ecco perché tutte le varie case automobilistiche, a seconda del modello in questione, danno indicazioni precise sui tempi e i modi in cui devono essere fatti i controlli. Definire un costo medio tagliando auto e un preventivo di tagliando auto è, poi, complesso, vista la variabilità di interventi che possono essere necessari e le differenze di prezzo tra le varie officine.
Le scadenze sono stabilite in base a due parametri, ossia i chilometri percorsi e gli anni del veicolo. Per questo sono quasi sempre le case auto a dettare i tempi prevedendo degli intervalli di tempo o chilometrici entro i quali è opportuno recarsi presso le officine per effettuare i controlli. In linea generale, tuttavia, per le auto nuove si procede primo tagliando dopo un anno o 10.000 chilometri. Le vetture che fanno uso di lubrificanti standard potranno essere sottoposte a tagliando ogni 20.000 Km, mentre quelle che utilizzano lubrificanti ”longlife” ogni 30.000/50.000 Km.
Nelle auto di nuova concezione è quasi sempre la centralina di bordo, anche grazie ad alcuni sensori, che valuta automaticamente quando è necessario fare il tagliando. Questo significa che gli intervalli tra un controllo e l’altro possono essere variabili, in funzione anche dello stile di guida e delle condizioni del mezzo.
Tempo fa il tagliando auto era da effettuare obbligatoriamente presso un’officina ufficiale del marchio di appartenenza. A partire dal 2002 tuttavia, in seguito al Decreto Monti (oggi Regolamento UE n. 461/2000) è possibile rivolgersi presso qualunque officina indipendente purché regolarmente autorizzata. In questo modo l’eventuale garanzia in corso non decade, a patto però che vengano rispettati gli intervalli di manutenzione programmata fissati dalla casa madre e che l’officina alla quale si fa riferimento non solo certifichi tutti gli interventi realizzati, ma siano conformi agli standard che impiegherebbe la rete ufficiale di assistenza e con l’utilizzo di materiale di ricambio originale o di qualità equivalente.
Tagliando auto che solitamente in questi casi copre una serie di verifiche “base”, dal controllo delle pastiglie freno e la loro sostituzione, alla sostituzione dell’olio e filtro olio. Ciò non toglie che, se il programma di manutenzione prevede alla scadenza specifica dei controlli ulteriori sul veicolo, per essere valido il tagliando auto l’officina dovrà intervenire rispettando tutte le verifiche prescritte. Il tagliando in garanzia, però, non significa che sia gratuito, a meno di eventuali pacchetti promozionali offerti dalle case, che possono proporre piani di manutenzione ordinaria anche fino a 5 anni.
L’obbligo del tagliando auto è frutto del buonsenso. Nessuno impone di effettuare un tagliando al proprio veicolo, né di sostituire l’olio. Ma quali conseguenze si avranno? L’auto avrà una vita inferiore, le prestazioni decadranno, la sicurezza sarà minore e, non meno importante, con l’obbligo di revisione ogni due anni – trascorsi i primi quattro dall’immatricolazione – si potrebbero avere grandi difficoltà a superare l’esame. Ha senso, poi, rinunciare a controllo annuale, o in funzione dei chilometri che si percorrono, per dover spendere cifre in seguito molto più elevate per la sostituzione di organi danneggiati dalla mancanza di controllo?
La spesa per la manutenzione deve essere parte integrante della gestione del veicolo, come lo è la spesa per il rifornimento.
Stabilire a priori il costo del tagliando auto è quasi impossibile. Questo perché ci sono molte variabili tenere presenti, come la marca del veicolo, il modello o gli interventi da fare. Se è vero che in media i prezzi dei tagliandi auto un’officina ufficiale sono leggermente superiori, è anche vero che il conto finale dipende molto dagli eventuali componenti sostituiti. La cifra, quindi, può variare orientativamente da un minimo di 150 euro di un primo tagliando per l’auto nuova fino anche oltre i 1000 euro. Costi che risultano essere leggermente più alti per le auto diesel anche per le frequenze maggiori con cui tale controllo è richiesto. In generale il costo del tagliando auto diesel si aggira sui 250 euro se non è necessario sostituire pezzi usurati.
Il costo del tagliando auto, poi, è legato anche all’attenzione alla manutenzione che rivolgiamo. Saltare più controlli, infatti, accelera lo stato d’usura del veicolo e porta ad accumulare una serie di interventi da effettuare in seguito. Ma il prezzo tagliando auto in tal caso risulta notevolmente superiore, perché dalla mancata manutenzione si innescano problemi tecnici a catena che possono coinvolgere più organi vitali del motore o del veicolo.
E’ possibile effettuare il tagliando auto fai da te? In un tagliando auto si sottopongono a controllo la cinghia di distribuzione – per i veicoli dotati di catena, la vita utile coincide quasi del tutto con quella del propulsore, essendo un componente in grado di coprire fino a 200 mila e più chilometri – cinghia dei servizi, il climatizzatore (dall’efficienza del raffreddamento alla ricarica dell’impianto), l’impianto frenante (usura delle pastiglie e spessore dei dischi), si verifica anche l’efficienza degli ammortizzatori, l’adeguato livello dei liquidi del veicolo (raffreddamento motore, lubrificante, olio freni) e la loro sostituzione.
Se è vero che per controllare i livelli, lo stato di usura delle pastiglie dei freni o per effettuare un banale rabbocco di olio o liquido lavavetri è sufficiente avere una buona manualità, è anche vero che per un vero tagliando le cose possono non essere semplicissime. Anche nel caso di una sostituzione dell’olio, quello esausto deve essere raccolto e avviato a corretto smaltimento (e questo può avere costi differenti a seconda dei comuni di residenza). Per non parlare poi della sostituzione di cinghie o componenti di più difficile accesso, che restano alla portata di chi sa davvero dove mettere le mani nei motori.
Nel caso di veicoli bifuel a GPL, l’attenta manutenzione ordinaria ha un ruolo ancor più importante, perché frequentemente le sedi delle valvole tendono a risentire delle conversioni successive all’acquisto, con depositi carboniosi che danneggiano le valvole e le loro sedi. Procedere con una verifica periodica e adottare additivi specifici, può aiutare a migliorare la longevità delle trasformazioni di auto benzina a GPL. Nel caso di auto GPL convertite dalla casa madre, la garanzia e il tagliando auto seguono le prescrizioni classiche, essendo i componenti e l’elettronica di gestione del motore già adattata al funzionamento a GPL mentre per la manutenzione delle bombole, quelle a GPL non sono sottoposte a revisione, ma vengono sostituite ogni 10 anni.