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Se per tutti l’acronimo di SUV è conosciuto come Sport Utility Vehicle, Seat ha voluto metterci il proprio zampino e registrare – badate bene è un TradeMark – uno stesso acronimo per indicare la propria famiglia, appunto, di SUV: Seat Urban Vehicle. Una scelta necessaria per distinguere il brand spagnolo da tutto il resto dell’universo del Gruppo Volkswagen, di cui fa parte, soprattutto adesso che ha un’offerta decisamente completa in questo segmento. Si chiamano Seat Arona, Seat Ateca e Seat Tarraco i tre diversi SUV che Seat ha nel proprio listino, e noi siamo andati a Verona per vederli tutti da vicino.
C’è stata prima la Ateca, in commercio ormai da qualche anno, poi è stato il turno della Arona – più piccola e dedicata ad un pubblico ancora più giovane – ed infine è arrivata la Tarraco, che con i suoi 7 posti ha completato il cerchio. Ma nonostante tutto ciò che si possa pensare la famiglia di auto Seat continua ad attirare un pubblico giovane, vuoi per l’imprinting del brand vuoi per l’immagine che offre di sé, tanto da staccare colleghi e diretti rivali anche di diverse lunghezze quando si parla di età media degli acquirenti. Ed effettivamente possiamo tranquillamente comprendere il perchè già con un semplice sguardo da fuori. Lo si vede, lo si percepisce, lo si capisce che le linee di tutta la gamma SUV sono spigolose, accattivanti e quasi un po’ estrose sotto certi punti di vista, tutte cose che piacciono tanto ai giovani. Un’occhiata anche solo veloce alle tre calandre, diverse ma con un “mood” comune, concretizzano l’idea che sì, effettivamente le Seat sono per chi vuole anche un po’ uscire fuori dal coro del teutonico razionalismo. Prendiamo subito la Tarraco come esempio, non perchè è stata la prima auto che abbiamo guidato – e per più tempo – o l’ultima presentata, ma perchè è un grande SUV da famiglia (numerosa o meno) che, dichiarazioni alla mano, viene preso in considerazione anche dagli under 40. Doppia nervatura longitudinale sul cofano motore, gruppi ottici a LED con luci di posizione a spigolo vivo sia anteriori che posteriori, un fascione che collega stilisticamente i due stop al posteriore. Sono tutte “chicche” intriganti che aiutano anche a dissimulare la lunghezza complessiva dell’auto, dato che parliamo di 4.73 metri. Poi a bordo lo spazio non manca, oltre ad avere un’estetica che potremmo definire all’avanguardia. Di fatto la stess conformazione spigolosa della plancia dona un tocco stilistico fuori dal coro, così come la trama ed il tema della selleria. Il display infotainment con la cornice nera ed i tasti soft touch fa molto auto di lusso, di un segmento superiore rispetto a quello di appartenenza diretta, anche perchè non sfocia nel cattivo gusto e neppure nel pasticciato, con icone grandi il giusto per chi lo deve comandare.
Strano ma vero la versione che abbiamo provato è stata con il cambio manuale 6 marce, che aiuta a trasferire coppia e potenza del diesel 2.0 da 150 cavalli direttamente all’asse anteriore. Un diesel che sotto certi punti di vista è una garanzia nel Gruppo e con il quale infatti si viaggia una bellezza. Non delude ma da buon motore a gasolio finisce presto tutta la sua grinta, senza la necessità di spingersi oltre con i giri. La cosa che però lascia più stupefatti della Tarraco è la capacità di sembrare un’auto decisamente più piccola di quello che è in relatà. La guidi e non pensi di avere addirittura due file di sedili dietro le spalle, ma oggettivamente è così. Merito di una buona agilità e di spostamenti dei pesi contenuti, che non ti fanno rimpiangere auto più piccole. Ovviamente a tuto c’è un limite, e per la Tarraco questo arriva quando si comincia ad alzare un filo l’asticella delle prestazioni. Non roba da non mantenere la traiettoria oppure creare pericolose instabilità, ma diventa chiaramente un po’ più cedevole pur mantenendo il settaggio sportivo del selettore di guida. Non un difetto, perchè in fin dei conti non ci aspettiamo un comportamento da supercar, ma giusto un appunto. Possiamo dire che questa Tarraco è l’auto ideale per andare a zonzo senza problemi, in completa spensieratezza e con una compagnia allargata, lasciando a casa la voglia di aggredire le strade. D’altronde il comfort è un tassello necessario per modelli dal target come quello della Seat più grande, ed in questo non pecca affatto. Poi però c’è la questione del cambio manuale. Su un’auto del genere trovare un cambio manuale è un po’ curioso, eppure abbiamo snocciolato e risnocciolato più e più volte le 6 marce direttamente premendo la frizione con il piede sinistro e lavorando con il selettore del cambio, e anche bene! Da amanti della guida “full manual” non possiamo che apprezzare una cosa del genere, ma saremmo curiosi di conoscere, in futuro, i dati di vendita di questo tipo di cambio rispetto al DSG, opzione che sicuramente si confà meglio alla tipologia di vettura. Per averlo, però, bisogna anche passare per la trazione integrale 4Drive, poichè Seat non ha previsto una Tarraco manuale con la sola trazione anteriore.
Seat Tarraco 1.5 TSI 150 cavalli allestimento Style: prezzo 29.975 euro
Seat Tarraco 1.5 TSI 150 cavalli allestimento Business: prezzo 31.675 euro
Seat Tarraco 1.5 TSI 150 cavalli allestimento Xcellence: prezzo 34.325 euro
Seat Tarraco 2.0 TSI 190 cavalli 4Drive DSG allestimento Xcellence: prezzo 40.375 euro
Seat Tarraco 2.0 TDI 150 cavalli allestimento Style: prezzo 33.065 euro
Seat Tarraco 2.0 TDI 150 cavalli allestimento Business: prezzo 34.765 euro
Seat Tarraco 2.0 TDI 150 cavalli allestimento Xcellence: prezzo 36.865 euro
Seat Tarraco 2.0 TDI 150 cavalli 4Drive DSG allestimento Style: prezzo 37.465 euro
Seat Tarraco 2.0 TDI 150 cavalli 4Drive DSG allestimento Business: prezzo 39.165 euro
Seat Tarraco 2.0 TDI 150 cavalli 4Drive DSG allestimento Xcellence: prezzo 41.265 euro
Seat Tarraco 2.0 TDI 190 cavalli 4Drive DSG allestimento Xcellence: 42.975 euro