Grandi cambiamenti in vista sulle strade della Penisola. Nulla sarà più come prima. Il piano prevede una serie importanti di investimenti.
Diciamocela tutta, lo stato delle strade italiane è abbastanza disastroso. Da nord a sud sono numerosi i tratti dissestati, pieni di buche pericolose per i mezzi quanto per le persone. Non parliamo poi dei ponti, sovente abbandonati all’incuria, come dimostrato sopra ogni altro dal Morandi di Genova, crollato drammaticamente alle 11:36 del 14 agosto 2018 provocando 43 vittime. E cosa dire dei cantieri di ammodernamento e costruzione che restringono le corsie e non terminano mai.
Ebbene, è probabile, o forse è perlopiù una speranza, che a breve tutto questo diventerà un lontano ricordo. Il motivo? Qui di seguito ve lo spiegheremo, augurandoci che le parole spese dalla politica non finiscano nel vuoto, ma trovino, finalmente, concretezza.
Rivoluzione sulle strade dello Stivale, cosa succederà a breve
Da quando il Governo presieduto da Giorgia Meloni è entrato in carica si è fatto un gran chiacchierare di una struttura in particolare, quel ponte sullo Stretto di Messina tanto caro al recentemente scomparso Silvio Berlusconi, che l’attuale Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini vorrebbe rendere realtà a dispetto degli scetticismi di chi non crede che sia una priorità.
Da sempre infatti quest’opera viene guardata con freddezza per il numero di posti di lavoro che sulla carta andrebbe ad annullare, ma soprattutto per la sua apparente inutilità visto che a mancare sono i collegamenti per arrivare sulla punta estrema della Calabria.
A questo proposito, chiunque abiti nelle aree toccate della famosa autostrada Salerno – Reggio Calabria, o ci sia passato nel frangente di un viaggio, magari in direzione del luogo di villeggiatura, non può non aver fatto un sorriso davanti al cartello con le indicazioni, simbolo di una nazione volenterosa quando si tratta di cominciare i lavori, e un po’ meno quando sono da terminare.
E’ notizia delle ultime ore che l’Esecutivo ha deciso di dedicare al potenziamento delle rete stradale calabrese e siciliana ben 28 miliardi di euro. Decisamente non bruscolini, che si sommeranno ai 47 miliardi stanziati per la ferrovia. Il tutto con il chiaro target di rendere gli spostamenti tra le due regioni più sicuri e rapidi.
Nello specifico per l’isola della Trinacria verranno indirizzati 15 miliardi per le tangenziali di Palermo, Agrigento e Catania, oltre che per l’autostrada Siracusa -Gela. Per la regione nota per il bergamotto, il peperoncino e la liquirizia i miliardi versati saranno 12,8, da adoperare perlopiù per la SS106 Jonica, una delle strade più pericolose d’Italia tanto che nel solo 2022 ha mietuto ben 27 vittime.
Tredici miliardi saranno poi messi sul tavolo per agevolare il collegamento ferroviario rapido tra Palermo-Catania e Messina, per il ripristino della Palermo – Trapani passando da Milo, per la cruciale connessione con gli aeroporti di Trapani Brigi e Catania Fontanarossa, oltre che per la Caltagirone- Gela.
Infine in Calabria, le cifre a disposizione per la rotaia saranno ancora maggiori, si parla infatti di ben 34,8 miliardi suddivisi tra la Linea Tirrenica, l’adeguamento tecnologico della Battipaglia- Reggio, la variante Cannitello e la Rosarno – San Ferdinando.