Come guidare la vostra auto anche nelle condizioni meteo più complicate. È possibile uscire indenni da una strada allagata? Sì, ma solo se seguirete questi consigli.
Sono giorni complicati per il nostro Paese. La pioggia battente ed il maltempo incessante hanno messo a durissima prova le arterie principali della viabilità italiane, creando danni incalcolabili in zone come Emilia-Romagna e Marche (alle quali va tutto il nostro sostegno). Strade accidentate o semplicemente allagate, però, sono spuntate in ogni angolo di Italia, pertanto meglio informarsi su come affrontarle.
Anche perché a volte non c’è altra scelta. Che sia per una questione di emergenza o per raggiungere una tappa obbligatoria del vostro percorso quotidiano (un familiare o un amico in difficoltà, ad esempio), in alcune occasioni bisogna di fare necessità virtù. E dunque, di immergere le quattro ruote della propria vettura laddove la ragione ed il buon senso vieterebbero.
Infatti, prima di procedere è meglio ribadire la premessa fondamentale: cercate sempre e comunque una strada alternativa, più asciutta e soprattutto più sicura. Affrontate l’impresa del guado cittadino solo ed esclusivamente nel caso in cui siate costretti dalle circostanze a dover proseguire su una strada allagata e ai limiti dell’inagibile.
Per dritte e consigli, vi invitiamo a pazientare un secondo. È fondamentale capire prima cosa succede ad immergere la vostra auto in una strada allagata. Se non ricordate le lezioni base del vostro professore di meccanica o di tecnica, semplicemente ragionate su come funziona il motore della vostra auto.
A voler semplificare e banalizzare quasi il funzionamento di un normale motore a scoppio, due componenti sono essenziali per il corretto andare del vostro propulsore: la benzina e l’ossigeno. Una volta che ci sono questi due, avviene la combustione e la magia che provoca lo spostamento finale della vostra auto. Pertanto, il primo consiglio è facilmente deducibile: fate respirare il vostro motore.
Anche perché, se l’acqua dovesse fare breccia troppo violentemente nella griglia del radiatore e nelle prese d’aria che portano direttamente alle camere di combustione, i danni rischiano di essere irreparabili. Soprattutto se l’acqua dovesse raggiungere senza problemi il filtro dell’aria. Se siete fortunati, ben che vada la benzina non riesce a bruciare per la presenza di liquidi esterni.
Se invece siete sfortunati (come probabile che sia), la possibilità di piegare le bielle del motore e causarne il danno totale è molto, molto elevata. Come? L’acqua è un liquido non comprimibile, mentre le bielle sono composte da acciai solitamente più morbidi. Pertanto, lo stress sull’intero sistema rischierebbe di creare un accidenti incalcolabile per il vostro motore.
Di qui, verrebbe facile pensare: allora questo problema è solo per i motori a scoppio, tutto tranquillo se dovessi guidare un auto elettrica. Nulla di più sbagliato: i danni per una vettura EV rischiano di essere ancora peggiori.
Nella maggior parte dei casi, le auto elettriche potrebbero cavarsela con qualche problema in meno delle omologhe a motore, ma se dovesse accadere l’imprevisto, i danni sarebbero ingenti o addirittura fatali. Per quanto le batterie e l’intero sistema elettrico dell’auto siano conformi alle certificazioni più moderne e aggiornate, il rischio di infiltrazioni e di potenziali cortocircuito (dovuti alla lunga immersione) aumenta vertiginosamente. Per questo, guai a credere di essere al riparo dall’acqua in una auto EV.
Chiaramente, le vetture che potrebbero essere a loro agio dinanzi alla forzatura di una strada allagata sono i fuoristrada. Costruiti per guadare un fiume tra le strade bianche delle campagne, questi mezzi hanno nella loro altezza il loro punto di forza. Soprattutto l’altezza delle loro prese d’aria, che consente a chi li guida di non curarsi troppo della ‘respirazione’ del proprio motore, anche dinanzi ai guadi più estremi.
Anche qui, però, bisogna fare attenzione alle trappole. In primis, quella dell’ignoranza: non tutti i SUV che vedete nelle vostre città sono costruiti per guadare un fiume. Sia per qualità delle componenti, che per design di struttura. Sono sempre più le case produttrici che posizionano (talvolta per motivi estetici) le prese d’aria nei punti bassi della vettura.
E poi, che abbiate un’utilitaria o un fuoristrada, occhio alla tenuta delle vostre guarnizioni: dopo qualche chilometro di troppo, il vostro abitacolo potrebbe non essere più a tenuta stagna. E questo creerebbe danni ingenti anche agli interni della vettura, oltre che ad appesantirla ulteriormente e provocare il danno di affondarla letteralmente nel guado fallito di una strada allagata.
Nel ricordarvi nuovamente di privilegiare un’alternativa più sicura prima di affrontare un guado improvviso, procediamo con qualche consiglio pratico. È possibile uscire indenni da un ‘fiume’ stradale, a patto che si seguano queste dritte.
Sarà fondamentale, dunque, procedere con delicatezza all’interno della strada allagata. Così facendo, l’entrata dolce e gentile della vettura a contatto con la pozza, genererà una onda da poter ‘seguire’ a bassa velocità lungo la percorrenza del guado. La formazione di questa onda, infatti, creerà una sorta di vuote dove il muso della vostra auto guadagnerà qualche centimetro di respiro in più. E in queste situazioni, un centimetro può fare la differenza tra un auto in panne e una indenne. Quindi, la fretta non è vostra amica quando si tratta di affrontare una strada allagata.
Ricapitolando: entrata delicata, percorrenza lenta e costante e mai e poi mai spegnere il motore della vostra auto. E sì, anche se le cose dovessero mettersi molto male. Arrestarlo significherebbe concedere qualsiasi pertugio della vostra auto alla pressione dell’acqua, consentendole di filtrare persino attraverso i condotti di scarico o, peggio, dal tubo di scappamento. E questo creerebbe le condizioni fatali per la dipartita del vostro motore.
Un consiglio, poi, anche a chi corre il rischio di sentirsi troppo sicuro a bordo di un fuoristrada. Il pericolo di spingersi troppo in là con una 4×4 mangia-terreno, infatti, potrebbe causare manovre azzardate. Ove mai l’acqua fosse troppo profonda, la spinta di galleggiamento potrebbe sollevare le ruote dal fondo. Un qualcosa che andrebbe a tradursi nella più totale perdita di controllo del mezzo, lasciandolo in balia della corrente della pozza.
Infine, il trucco più importante: avere buon senso. Che sia in città o in provincia, un sottopassaggio allagato o una strada alluvionata rischiano di trasformarsi in trappole letali per la salute e la vita del conducente. Se troppo alta, la pressione dell’acqua può rendere impossibile persino l’apertura del vostro sportello. Le cause di incidenti fatali o di morti per annegamento dinanzi ad un sottopassaggio allagato sono ancora altissime, in Italia e nel resto d’Europa. Fate attenzione, dunque, e non proseguite se non costretti. E non proseguite in generale, se valutate impossibile anche un piano di fuga nel bel mezzo della pozza.