Il mercato automotive, inutile ribadirlo, è uno dei settori maggiormente colpito dal lockdown imposto per contenere l’epidemia da COVID-19. E le case automobilistiche sono state tra le prime dopo la ripartenza a lanciare un grido di aiuto. All’inizio rimasto inascoltato. In quanto nella bozza del Decreto Rilancio non erano previsti incentivi su acquisti di una nuova auto. Ora, dopo gli emendamenti depositati che prevedono il varo di un programma di aiuti fino ad almeno 4 mila euro per l’acquisto di veicoli Euro 6, diesel e benzina, in cambio della rottamazione di auto con oltre dieci anni di età, si parla addirittura dello stop all’Ecotassa.
L’Ecotassa, introdotta dalla Legge di Bilancio 2019 voluta dal Governo, è quel “malus” che prevede l’applicazione di un tributo per le auto nuove acquistate fino al 31 marzo 2021 con emissioni superiori a 160 g/Km. Una legge prevista per disincentivare l’acquisto di una nuova auto considerata più inquinante. Lo stop all’Ecotassa andrebbe ad influire quindi in maniera determinante sulla vendita di un parco auto più vasto. Le proposte sono arrivate dall’intero arco parlamentare con diversi partiti desiderosi di approntare misure che aiutino il settore a smaltire l’enorme stock di invenduto.
In realtà la posizione dei Cinque Stelle prevede di poter rifinanziare gli attuali incentivi per le auto elettriche e ibride “plug-in”. Ricordiamo che l’Ecobonus previsto per le auto “green” si sta esaurendo. E si parlava di un plus di 50 milioni di euro da inserire nel 2020 e altri 50 nel 2021. Non c’era però parere favorevole sulla possibilità di proporre incentivi che potevano riguardare anche modelli a benzina e diesel. Utili a sbloccare il fermo del momento. Di fatto sugli emendamenti finora presentati i gruppi parlamentari dovranno procedere entro domani sera alla loro scrematura. E agevolare così il voto della Commissione Bilancio della Camera (dal 15 giugno) e poi quello del Parlamento (dal 22). Sui vari emendamenti a favore del mondo delle quattro ruote, tra cui lo stop all’Ecotassa, c’è quindi il parere negativo dei pentastellati, da sempre convinti sostenitori di soli provvedimenti a favore delle auto elettriche e ibride plug-in.