Lo stop a diesel e benzina sembra prendere una piega decisamente diversa in uno dei Paesi dell’Europa. I dati sono strabilianti.
La crisi del mercato dell’auto ha attanagliato tutta Europa, le vetture non si vendono e questo pesa sui bilanci dei costruttori, che tra le altre cose hanno anche investito miliardi di euro per sviluppare le loro nuove auto elettriche. Proprio questa nuova tecnologia, vuoi per il prezzo troppo esoso, vuoi per un certo scetticismo che serpeggia, non sta rispettando le attese in fatto di vendite. Eppure l’UE incombe sulle varie Case con pesanti multe qualora non riuscissero a rispettare determinati standard di emissioni tra le auto messe in vendita.
In particolare esiste già una deadline che prevede che entro il 2035 tutte le auto vendute dovranno essere ad emissioni zero. Badate bene, ad emissioni zero non elettriche. Questo particolare è fondamentale. In tanti, infatti, pesano erroneamente che l’elettrico venga imposto, ma non è propriamente così. Ciò che è stato imposto è avere auto che non producono più emissioni e al momento, la tecnologia più pronta a fare ciò sembra essere l’elettrico.
Auto elettriche: in Europa un Paese è già quasi al 100%
In Europa però c’è un Paese che ha già anticipato tutti e anche di molto. Stiamo parlando della Norvegia. A partire dal 1° gennaio 2025, infatti, sarà vietato lì immatricolare veicoli inquinanti. Questo renderà la Norvegia, di fatto, il primo Paese al mondo a bloccare l’endotermico e quindi diesel e benzina.
Tutto questo è frutto di un piano decennale da parte della Norvegia, di riuscire ad avere la totalità delle auto vendute ad emissioni zero tra il 2018 e il 2027. Al momento ha rispettato tutti i piani, al punto che già quest’anno è stato annunciato che la vendita dei veicoli elettrici aveva superato quella di quelli a benzina.
In Norvegia, stando ai dati diffusi, la quota di mercato delle auto elettriche avrebbe toccato addirittura il 90%. Tutto ciò è stato possibile grazie ai continui investimenti da parte del Paese scandinavo sin dai primi anni 2000. Insomma obiettivo raggiunto e con quasi 10 anni di anticipo rispetto al resto d’Europa. Questo sicuramente con il tempo avrà un peso specifico.