L’Europa è chiamata a decidere il futuro dell’automobile. mercoledì 8 giugno, infatti, il Parlamento dell’Unione Europea metterà al voto, in sessione plenaria, gli standard rinnovati in materia di emissioni CO2 per quanto riguarda i mezzi di trasporto e la possibilità di vietare la vendita di automobili nuove con motorizzazioni diesel e benzina a partire dal 2035.
Sarà un voto molto importante perché determinerà in modo ancor più netto le strategie delle case automobilistiche nel medio e lungo periodo decretando il volto che avrà il settore automobile negli anni a venire.
Tra gli emendamenti proposti ce ne sono diversi a firma dell’Italia – appoggiata anche da altri paesi europei – che potrebbero tendere la mano ad alcune aziende clou del Made in Italy. Il testo di essi proporrà di introdurre un’eccezione per i produttori di auto «responsabili di meno di mille veicoli nuovi immatricolati in un anno solare» e di allungare dal 2030 al 2036 la deroga sulle emissioni per i produttori di un numero di auto compreso tra mille e 10 mila l’anno.
Difficile, però, che la strada tracciata venga abbandonata: il futuro dell’auto, infatti, è ormai indirizzato verso la transizione ecologica, indipendentemente dall’approvazione di eventuali emendamenti o meno; quello che rimane da decidere è il quando l’Europa dirà addio ai motori “tradizionali” per abbracciare in toto la nuova era delle quattro ruote.