Svolta incredibile sullo stop ai motori a benzina e diesel. Adesso, gli automobilisti dovranno rivedere completamente la loro agenda…
E’ una di quelle cose che sappiamo tutti dovranno succedere, prima o poi, ma tentiamo di rimandare il più possibile. Una di quelle che teniamo lontane dai pensieri perché non ci fanno stare bene. Si tratta dello stop ai motori termici, una misura che presto porterà le case produttrici a dire addio alle automobili come le conosciamo in favore di soluzioni ecologiche.
Programmato dall’Unione Europea ma ancora non sicuro al 100% lo stop alla produzione di veicoli con motori termici, che si tratti di diesel, benzina o altro poco importa, sarà una rivoluzione che farà tremare la terra sotto i piedi di moltissimi automobilisti, vuoi per l’addio ai motori come li abbiamo sempre avuti sotto il cofano della nostra auto, vuoi per le implicazioni economiche che colpiranno chi non si è potuto preparare in tempo…
Non tutte le speranze però sono perdute per un ulteriore posticipo di questa misura che dovrebbe entrare in vigore nel 2035 se tutto andrà come previsto dalla CE. Alcuni partiti infatti hanno mostrato ancora una volta una decisa opposizione alla misura, specie per ragioni economiche – la Cina risulterebbe favorita dato che produce già quasi solo auto elettriche – e anche sociali. Vediamo cosa succede…
Una misura impopolare, osteggiata anche dalla rappresentanza di paesi come Italia, Ungheria, Repubblica Ceca, Germania e Francia tra le altre, trova ancora opposizione in un partito europeo: si tratta del PPE o Partito Popolare Europeo che sembra aver cambiato la propria agenda, in merito a questa misura. Lo stop a benzina e diesel, infatti, viene ora osteggiato da quella che è decisamente una forza di maggioranza all’interno del Parlamento Europeo.
Stando alla stampa specializzata del settore, il PPE avrebbe cambiato idea ritenendo “troppo severe” le misure ordinate da Bruxelles. Tra le richieste, la possibilità di continuare a vendere ibride Plug-In dopo la data del 2035 ma soprattutto un posticipo dell’entrata in vigore di misure limitanti nei confronti delle auto termiche preliminari che dovrebbero arrivare tra il 2025 ed il 2027.
“Chiediamo di tornare alla neutralità tecnologica come principio guida, avanziamo proposte per evitare penalizzazioni al settore e proponiamo come aiutarlo. Ci aspettiamo che le nostre proposte vengano prese in considerazione dalla Commissione europea. Tutti noi vogliamo un’industria automobilistica europea potente e di successo”, sono le parole di Jens Gieseke, Eurodeputato davanti alla Commissione Trasporti. Una rimostranza non da poco che potrebbe cambiare decisamente l’andamento della transizione ecologica.