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Stellantis pronta a farli sparire per sempre? In Italia tremano, sarebbe la fine per l’automotive

In casa Stellantis è tempo di fare i conti con il futuro dei vari marchi, presto potrebbero arrivare novità poco incoraggianti.

Stellantis è da tempo alle prese con diversi problemi interni. Il 2024 non è stato di certo positivo, al punto che il CEO Tavares ha lasciato anzitempo la propria carica. Carica che al momento è vacante. Elkann ha già fatto sapere che c’è tutta l’intenzione di scegliere al suo posto qualcuno che possa avere una visione d’insieme di tutti i marchi nel portafoglio della holding olandese.

Stellantis (ANSA) – Allaguida.it

In tutto sono 14 i marchi, 15 se contiamo anche la joint venture con la cinese Leapmotor che fanno parte attualmente di Stellantis. Come riportato da Reuters c’è la ferma intenzione da parte di Elkann, di puntare su un nuovo CEO che possa valorizzare questi brand o eventualmente farne altro. L’ipotesi era già stata paventata anche da Tavares, ovvero quella di cominciare a tagliare qualcosa.

Cosa succederà in Stellantis

Bisogna dire subito che Stellantis non è come altri Gruppi. Ad esempio in Renault è proprio quest’ultimo il brand di riferimento, mentre nella holding olandese non c’è alcun marchio che ha più importanza rispetto agli altri. A livello di vendite però a spingere l’azienda ci sono Peugeot e FIAT che più o meno rappresentano ognuna il 20% delle vendite. C’è poi Jeep con il 15%, Ram con il 10%, Opel/Vauxhall con il 9% e Citroen con l’8%. Il problema però si pone con i marchi Alfa Romeo, Lancia e DS che portano a casa solo l’1%.

FIAT (ANSA) – Allaguida.it

In questo caso però bisogna puntualizzare che DS sta vivendo un momento di grande rinnovamento. Lancia, invece, aveva ed ha un solo modello nella propria gamma che è arrivato da pochissimo e la vecchia Ypsilon aveva ottimi volumi di vendita. Già un po’ più complicato il discorso per Alfa Romeo che però ha dalla sua una gamma che va rinnovata nei prossimi anni e si parla già del SUV compatto Junior come di un veicolo commercialmente apprezzato. Chrysler e Dodge, invece, portano a casa un sufficiente 3% ciascuno e per ora sembrano essere salve da possibili tagli.

Chi ha numeri veramente bassi è Maserati, ma parliamo di un marchio premium, che a differenza di altri ha situazioni ben diverse e soprattutto ha bisogno di una svecchiata ai propri modelli. Chi rischia però sono anche Alfa Romeo, Lancia e DS. Queste tre si stanno rinnovando, ma qualora le cose dovessero andare male a quel punto si rischierebbe la cessazione delle attività o la cessione dei marchi. Per due su tre sarebbe sicuramente una batosta per tutti gli italiani.

Antonio Russo

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Antonio Russo