Può sembrare un paradosso ma invece è proprio così: il colosso dell’automobile Stellantis ha lanciato una clamorosa operazione
Il periodo non è di certo florido e anche il mondo dell’Automotive risente della situazione geopolitica instabile e dei fronti di guerra aperti in Medio Oriente e Ucraina. I costi legati alle terre rare, ai metalli e alle altre materie prima utilizzate per l’assemblaggio e la costruzione delle vetture hanno fatto innalzare i prezzi di vendita e i tempi di consegna. Tutta una situazione che si lega anche alla frenata del settore elettrico, con una minor domanda e un calo di produzione.
Stellantis si ritrova perfettamente inserita in questo tipo di contesto e sta adoperando delle iniziativa finanziarie che mirano al minimizzare le perdite. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, il gruppo industriale in mano a John Elkann ha inviato circa 15mila mail ai dipendenti degli stabilimenti italiani proponendo degli incentivi all’uscita.
Sembra che già 500 lavoratori abbiamo risposto positivamente a questo “incentivo all’uscita”, lasciando l’azienda con effetto immediato. La situazione economica del gruppo ha spinto la proprietà a lanciare l’iniziativa. L’oggetto del messaggio è piuttosto chiaro: chiunque decide di lasciare l’azienda avrà un’agevolazione economica.
Stellantis, via all’incentivo all’uscita: si punta a tagliare almeno 2.000 dipendenti
Quelli che sono stati ribattezzati gli “auto-congedi”, rientrano nell’operazione “Costruisci il tuo futuro”, che Stellantis aveva lanciato già qualche mese fa. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, però, i primi risultati non sono stati quelli sperati e per questo l’azienda con sede in Olanda ha rilanciato con un nuovo “incentivo al licenziamento”.
Il bonus per l’uscita volontaria è stato aumentato se si accetta di andarsene entro il 31 dicembre 2023. Si parla di una cifra basata sull’età del lavoratore, pari a tre mensilità e in più l’indennità del mancato preavviso. Quantificando il tutto si tratta di circa 120mila euro, con possibilità oltre alla Naspi di partecipare all’active placement.
Sarà quindi possibile per loro trovare un’altra posizione in una società affiliata al gruppo Stellantis, escludendo però Ferrari, Iveco e Cnh. Secondo gli obiettivi prefissati dall’azienda, concordati con i sindacati già a febbraio scorso, si punta all’allontanamento volontario di circa 2.000 lavoratori. Per ora sono in 500 ad aver già detto di sì. C’è tempo fino al 31 dicembre prossimo per trovare altri 1.500 “volontari”, disposti a perdere il lavoro.